Londra - Il fondatore di Wikileaks, Julian Assange, rifugiato nell'ambasciata dell'Ecuador a Londra dal 2012, ha annunciato che si consegnerà alla polizia britannica in caso di un arbitraggio sfavorevole dal gruppo di lavoro dell'Onu sugli arresti arbitrari.
Le Nazioni Unite annunceranno domani se ha perso la sua causa legale contro il Regno Unito e la Svezia, e Assange ha dichiarato che in caso di verdetto sfavorevole abbandonera' la legazione diplomatica lo stesso giorno. Nel suo account di Twitter, Assange ha spiegato che e' disposto ad "accettare l'arresto della polizia britannica", se non ci sono aspettative serie di un nuovo appello nei tribunali. Ma in caso contrario, afferma il fondatore di Wikileaks, se si stabilisce che questi Paesi hanno agito in modo illegale, "spero che mi venga restituito immediatamente il mio passaporto e che cessino i tentativi di arrestarmi".
Assange: I will accept arrest by British police on Friday if UN rules against me. More info: https://t.co/Mb6gXlz7QS pic.twitter.com/mffVsqKj5w
— WikiLeaks (@wikileaks) 4 Febbraio 2016
Lo scorso 19 giugno Assange ha girato la boa dei tre anni rifugiato nell'ambasciata dell'Ecuador a Londra. Il giornalista australiano chiese protezione dopo che il lungo processo nel Regno Unito si era concluso con la decisione di consegnarlo alla Svezia, dove è indagato per reati sessuali. Assange vuole evitare l'estradizione in Svezia perché teme di essere consegnato alla giustizia americana: in Usa rischia un processo per aver violato segreti sulla sicurezza del Paese, pubblicando materiale riservato su Wikileaks. (AGI)