CdV - Papa Francesco ha rilanciato oggi - ricevendo il Comitato Nazionale di Bioetica - la sfida di contrastare la cultura dello scarto, che ha tante espressioni, tra cui vi è il trattare gli embrioni umani come materiale scartabile, e così anche le persone malate e anziane che si avvicinano alla morte".
Nel campo della Bioetica "la comunita' ecclesiale e quella civile si incontrano e sono chiamate a collaborare, secondo le rispettive, distinte competenze". Infatti, "la Chiesa non difende valori suoi quando ribadisce il "principio etico fondamentale" dell'"integrita' dell'essere umano" e chiede "la tutela della salute dal concepimento fino alla morte naturale, considerando la persona nella sua singolarità, sempre come fine e mai semplicemente come mezzo". Lo ha sottolineato Papa Francesco nell'incontro di oggi con il Comitato Nazionale di Bioetica. "Non a tutti e' chiaro - ha osservato - Bergoglio che la Chiesa non rivendica alcuno spazio privilegiato in questo campo, anzi, e' soddisfatta quando la coscienza civile, ai vari livelli, e' in grado di riflettere, di discernere e di operare sulla base della libera e aperta razionalita' e dei valori costitutivi della persona e dellasocieta'".
Nel suo discorso, Francesco ha detto ai membri del CNB: "Voi siete consapevoli che tale ricerca sui complessi problemi bioetici non e' facile e non sempre raggiunge rapidamente un'armonica conclusione; che essa richiede sempre umiltà e realismo, e non teme il confronto tra le diverse posizioni; e che infine la testimonianza data alla verità contribuisce alla maturazione della coscienza civile". Papa Francesco ha voluto incoraggiare oggi il lavoro del Comitato Nazionale di Bioetica, al quale ha suggerito un campo d'azione che finora non sempre era stato all'attenzione dei bioeticisti. Ovvero "l'analisi interdisciplinare delle cause del degrado ambientale". "Auspico - ha detto - che il Comitato possa formulare linee di indirizzo, nei campi che riguardano le scienze biologiche, per stimolare interventi di conservazione, preservazione e cura dell'ambiente". "In questo ambito - ha aggiunto - e' opportuno un confronto tra le teorie biocentriche e quelle antropocentriche, alla ricerca di percorsi che riconoscano la corretta centralita' dell'uomo nel rispetto degli altri esseri viventi e dell'intero ambiente, anche per aiutare a definire le condizioni irrinunciabili per la protezione delle generazioni future". (AGI)
(28 gennaio 2016)