Roma - Nella Terra dei Fuochi si muore di più che in altre zone d'Italia, ci si ammala più di cancro, anche tra i bambini, e si registrano più ricoveri. E' il quadro allarmante tracciato dall'Istituto Superiore di Sanità in un rapporto cone l'aggiornamento della situazione epidemiologica nei 55 Comuni, definiti dalla Legge 6/2014 come "Terra dei Fuochi", completato nel maggio 2014.
Il quadro epidemiologico della popolazione in oggetto, scrive l'Iss, "è caratterizzato da una serie di eccessi della mortalità, dell'incidenza tumorale e dell'ospedalizzazione per diverse patologie, che ammettono fra i loro fattori di rischio accertati o sospetti l'esposizione a inquinanti emessi o rilasciati da siti di smaltimento illegale di rifiuti pericolosi e di combustione incontrollata di rifiuti sia pericolosi, sia solidi urbani".
Si osservano in particolare "eccessi di bambini ricoverati nel primo anno di vita per tutti i tumori e eccessi di tumori del sistema nervoso centrale, questi ultimi anche nella fascia 0-14 anni. L'analisi evidenzia alcuni Comuni nei quali si sono rilevati specifici segnali che richiedono ulteriori e cogenti approfondimenti. Queste osservazioni concorrono a motivare l'implementazione del risanamento ambientale e l'immediata cessazione delle pratiche illegali di smaltimento e combustione dei rifiuti".
L'ESPERTO DEL CNR - "Non basta qualche milione di euro per bonificare le aree più inquinate della Terra dei fuochi, ma servono diversi miliardi di euro", ha detto all'AGI Fabrizio Bianchi, responsabile dell'Unità di epidemiologia ambientale dell'Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio nazionale delle ricerche, secondo cui "i dati dell'Istituto superiore di sanità non sono cambiati e ribadiscono l'importanza di pianificare la bonifica delle porzioni più inquinate della Terra dei fuochi".
Secondo Bianchi, la comunità scientifica ha fatto la sua parte. "Ora serve un piano nazionale, basato sulle prove scientifiche raccolte, in modo da rendere le aree inquinate fruibili e produttive", ha detto l'epidemiologo.
"Per raggiungere questo obiettivo - ha continuato - servono tante risorse, nell'ordine di miliardi di euro. Così come servirebbero miliardi di euro per la bonifica di altre aree industriali diffuse su tutto il territorio".
(12 gennaio 2016)