Napoli - I carabinieri di Napoli hanno perquisito l'abitazione del sindaco 5 stelle di Quarto, Rosa Capuozzo, e di Alessandro Nicolais, capogruppo del Movimento 5 stelle che e' un ufficiale dell'Esercito e che non risulta indagato. I magistrati ritengono che i due possano custodire carte, email, documenti utili alle indagini per dimostrare il tentativo di estorsione di cui il sindaco sarebbe vittima. Perquisizioni anche nella sede del Comune. L'inchiesta, coordinata dal pm Henry John Woodcock, vede iscritti nel registro degli indagati l'ex consigliere del M5S Giovanni De Robbio, l'imprenditore considerato vicino al clan Polverino, Alfonso Cesarano, e altre due persone. I pm della Dda di Napoli nel decreto di perquisizione tra l'altro scrivono: "Se da una parte il sindaco di Quarto Rosa Capuozzo non appare indagata perche' persona offesa rispetto al reato di tentata estorsione aggravata, ha tuttavia una condotta da approfondire perche' poco lineare". In una conversazione intercettata il 24 novembre dalla Procura di Napoli, mentre era al telefono con Concetta Aprile, una consigliere comunale del comune Flegreo, il primo cittadino afferma: "Ma tu non lo hai capito, loro non lo vogliono far cadere il Comune, loro mi vogliono controllare. Il mese scorso da me quando sono tornata da Bruxelles... lo sai cosa mi disse De Robbio? 'Tu non devi scalciare... tu devi stare buona... se non succede'... Fai quello che vuoi tu, gli ho detto - prosegue il sindaco - fai quello che vuoi tu, Giovanni... io ormai vado come un treno, non guardo in faccia a nessuno, quella cosa di oggi del PUC, era per capire determinate cose. Se qualcosa mi sta sfuggendo io prendo tutto, impacchetto il PUC e lo mando in procura".
Dal punto di vista politico, se il sindaco non fara' un passo indietro - rispondendo cosi' all'invito di Beppe Grillo - cosa succedera'? "Decide Beppe. E sicuramente il sindaco a quel punto sarebbe fuori dal Movimento che viene prima di tutto". Un esponente autorevole del Movimento 5 stelle, che preferisce restare anonimo, non ha dubbi sull'esito che avra' la vicenda. Nonostante la Capuozzo sia, a detta di tutti, "la parte lesa" nella vicenda. Ma - questo e' il ragionamento tra alcuni 'puri' di M5S - "anche se non indagata, tutta questa vicenda getta un'ombra sul Movimento". E a decidere sara' Grillo senza passare dalla Rete o da altre decisioni partecipate. Nell'attesa che il sindaco di Quarto prenda una decisione, il dibattito a Roma si infiamma. Anche perche' non tutti tra i pentastellati sono d'accordo con una posizione cosi' dura dal momento che, ad oggi, la Capuozzo e' parte lesa e non e' indagata. E non e' piaciuto nemmeno che la decisione sia arrivata "dall'alto" senza una consultazione del territorio. Il deputato M5S Luigi Gallo - nato a Prato ma eletto in Campania - ci mette la faccia e non esita, con un post su Facebook, a dirsi contrario a quanto comunicato ieri dal blog di Grillo: "Sulla base dei fatti noti ad oggi, esprimo piena solidarieta' all'Amministrazione comunale di Quarto". il deputato abruzzese Andrea Colletti che osserva: "C'e' stato - spiega - un errore di metodo sicuramente. Non capisco: due giorni prima il blog scrive che la Capuozzo e' parte lesa e due giorni dopo la invita a dimettersi?". Nel mirino e' finito 'l'uomo di punta' del Movimento, Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera nonche' componente del Direttorio. C'e' malumore, secondo quanto si apprende, per come e' stata gestita la vicenda di Quarto dal momento che proprio Di Maio ha la responsabilita' degli Enti Locali.
(11 gennaio 2016)