CdV - "Chiedetevi: la mia vita, e' una vita mite, umile, che non ha la 'spuzza' sotto al naso, che non e' orgogliosa?". Lo ha domandato il Papa ai ragazzi del meeting di Rieti, dove si e' recato a sorpresa ieri pomeriggio insieme al neovescovo Domenico Pompili, l'ex portavoce della Cei. Il dialogo di Francesco con i giovani e' riportato sul sito "Frontierarieti" degli stessi giovani presenti. "Dio - ha ricordato Francesco - si e' abbassato, si e' annientato per essere uno come noi, per camminare davanti a noi. La piccolezza, l'umilta': Dio che va contro l'orgoglio, la sufficienza, la superbia. E' questa mitezza di un bambino l'altro segnale". "I Magi sono stati furbi: si sono lasciati guidare dalla stella. Tutto lo splendore del palazzo di Erode non li ha tratti in inganno: "Qui non c'e'!". Mi auguro che la vostra vita venga accompagnata sempre con questi due segnali, che sono un dono di Dio: che non vi manchi la stella e non vi manchi l'umilta' di riscoprire Gesu' nei piccoli, nei poveri, negli umili, in quelli che sono scartati dalla societa' e anche dalla propria vita. Volevo dirvi questo" ha concluso Papa Francesco. Dio si e' abbassato, si e' annientato per essere uno come noi, per camminare davanti a noi. La piccolezza, l'umilta': Dio che va contro l'orgoglio, la sufficienza, la superbia. E' questa mitezza di un bambino l'altro segnale: la mia vita, e' una vita mite, umile, che non ha la 'spuzza' sotto al naso, che non e' orgogliosa?", ha domandato a questo punto il Papa ai ragazzi. "I Magi - ha spiegato loro - sono stati furbi: si sono lasciati guidare dalla stella. Tutto lo splendore del palazzo di Erode non li ha tratti in inganno: 'Qui non c'e'!'". "Mi auguro che la vostra vita venga accompagnata sempre con questi due segnali, che sono un dono di Dio: che non vi manchi la stella e non vi manchi l'umilta' di riscoprire Gesu' nei piccoli, nei poveri, negli umili, in quelli che sono scartati dalla societa' e anche dalla propria vita. Volevo dirvi questo", ha concluso Papa Francesco. (AGI)
(5 gennaio 2015)