Roma - La Guardia di Finanza entra nella sede di Civitavecchia di Banca Etruria. I militari del nucleo di polizia valutaria delle Fiamme Gialle, accompagnati dal pm Alessandra D'Amore, hanno effettuato una perquisizione finalizzata all'acquisizione di carte e documenti per fare luce sulla posizione finanziaria del pensionato Luigino D'Angelo, che si e' tolto la vita il 28 novembre scorso dopo aver scoperto che tutti i suoi risparmi, investiti in obbligazioni subordinate, erano finiti in polvere.
La Procura, al momento, sta procedendo con due distinti filoni di indagine: uno, aperto per istigazione al suicidio, e' stata affidata, per gli accertamenti, alla squadra mobile di Roma; l'altro, con delega alla Finanza, e' allargato anche all'ipotesi di truffa ai danni del pensionato e, eventualmente, di altri risparmiatori. Saranno interrogati il direttore e i funzionari della filialeper individuare chi diede l'ordine di piazzare quei bond all'anziano correntista e verificare se lo stesso D'Angelo fosse a conoscenza dei rischi legati alla sottoscrizione delle obbligazioni. Solo in una seconda fase, la Procura laziale dovra' valutare come conciliare questo procedimento per truffa (al momento senza indagati) con gli accertamenti avviati da piu' di un anno dai colleghi di Arezzo. E intanto sul caso banche e' intervenuto, con un post su Facebook, il deputato della minoranza Pd, Roberto Speranza: "Col risparmio - dice - non si scherza. Ha a che fare con la fiducia delle persone. Ne va della vita di tanti cittadini. Ciascuno faccia il suo mestiere. La magistratura fa le inchieste. La politica invece puo' e deve fare buone leggi a partire dall'interesse dei risparmiatori. Serve fare un'indagine per approfondire cosa sta accadendo e avere strumenti conoscitivi idonei all'azione legislativa? Mi pare ragionevole".
Per il presidente di Assopopolari, Corrado Sforza Fogliani, invece, "il sistema bancario e' solido e per le casse, o ex casse, di risparmio oltre che per l'unica popolare interessata, era pronto ad intervenire con proprie risorse il Fondo interbancario: l'Ue glielo ha impedito", a proposito del salvataggio di CariFe, Carichieti, Banca Marche e Banca Etruria. Secondo Sforza Fogliani, e' stato l'utilizzo del Fondo di risoluzione modello europeo a creare il "problema delle obbligazioni subordinate che non si sarebbe creato con la prima strada". Nel contempo, continua, "le banche sono sottoposte ad un linciaggio mediatico tanto irresponsabile quanto generalizzato e quindi ingiustificato, dal quale non si tengono fuori neppure certe frange della politica, e, addirittura, del Parlamento". E' ora di dire basta a questo cupio dissolvi - avverte il presidente di Assopopolari -. Se l'Ue deve essere un cappio che ci crea problemi, invece di risolverli, bisogna liberarsene con un atteggiamento fermo e trasparente, se del caso anche con iniziative risolutive. In questo clima, il sistema bancario non puo' lavorare serenamente, se altri vogliono sostituirsi al finanziamento dei territori, lo facciano". (AGI)
(23 dicembre 2015)