(AGI) - Palermo, 17 lug. - Nell'ultima udienza del processo diappello ha chiesto scusa, con voce rotta dall'emozione: per laprima volta in due anni e mezzo Samuele Caruso, reo confessodell'omicidio della diciassettenne Carmela Petrucci, e delgrave ferimento della sorella di lei, Lucia, oggi ventunenne,con la quale aveva avuto una relazione, si e' rivolto aifamiliari delle sue vittime e anche alla stessa Lucia, per diredi essere "dispiaciuto". Caruso ha reso spontaneedichiarazioni, subito prima che i giudici della Corte d'assised'appello di Palermo entrassero in camera di consiglio,nell'aula bunker del carcere di Pagliarelli, in vista dellasentenza con cui, tra il pomeriggio e la serata di oggi,decideranno la sua sorte. In primo grado, nonostante lo scontodi pena previsto per il rito abbreviato, Caruso era statocondannato all'ergastolo dal Gup Daniela Cardamone. Caruso hachiesto perdono: "Non l'ho fatto finora per mancanza dicoraggio - ha detto, parlando dalla gabbia -. Ho commesso ungesto orribile, mi dispiace. Ho tanto pregato per me e per iPetrucci. Chiedo scusa in particolare a Lucia. Mi dispiace". La difesa ha chiesto, puntando anche sulla presenza nelcollegio dei giudici popolari, la riduzione di pena. Ilprocesso e' in corso di fronte alla prima sezione della Corte,presieduta da Salvatore Di Vitale (nominato nuovo presidentedel Tribunale), a latere Antonella Pappalardo. Il delittoavvenne il 19 ottobre 2012, nell'androne del palazzo delle dueragazze, in via Uditore, a Palermo: Caruso le attese nascostodietro le scale, le aggredi', uccise con due coltellate Carmelae poi inizio' a colpire Lucia Petrucci, all'epoca appena 18ennee con la quale aveva avuto un flirt da ragazzini. La giovane fusalvata dal coraggio di una vicina, che gridando riusci' a farscappare l'assassino, arrestato poche ore dopo dalla polizia.Nelle sue dichiarazioni di oggi La famiglia della vittima hachiesto, attraverso il proprio legale di parte civile,l'avvocato Marina Cassara', la conferma del carcere a vita.Nelle scorse settimane, di fronte al palazzo di giustizia, erastata organizzata una manifestazione a sostegno di Lucia e ilpresidente Di Vitale aveva preferito rinviare la sentenza e ditenere la camera di consiglio a Pagliarelli, in una zona piu'defilata. (AGI)