AGI - Un accenno di pioggia e il freddo di inizio dicembre non fermano il popolo di Israele sceso a piazza del Popolo, a Roma, per manifestare contro il terrorismo e l'antisemitismo. Bandiere dello Stato di Israele sventolano accanto a quelle dell'Italia e ad alcune della pace. Una pace che però dovrà essere "giusta e che riconosca il diritto di esistenza di Israele", ha detto il presidente del Senato Ignazio La Russa ai giornalisti presenti.
Almeno 2 mila e 500 le persone presenti ancora con le lacrime agli occhi in ricordo dell'attentato del 7 ottobre. Il massacro, ricordato sul palco da Victor Fadlun, presidente della Comunità Ebraica di Roma, e forse dimenticato troppo presto dall'opinione pubblica.
"Il massacro del 7 Ottobre è stato presto rimosso da gran parte della pubblica opinione. È sceso il silenzio anche sugli stupri e le violenze commessi contro centinaia di donne ebree, il 7 ottobre. Stupri e violenze inaudite commessi contro i bambini ebrei, i nostri bambini!. Questo si chiama antisemitismo, oltre che insopportabile sessismo", ha detto Fadlun. Una manifestazione che per Noemi Di Segni, presidente dell'Unione delle comunità ebraiche, avrebbero dovuto organizzare le Istituzioni.
"Avremmo voluto non essere noi a organizzare ma essere ospiti della manifestazione promossa dalle istituzioni e siamo noi alla fine i promotori", ha affermato. Appello poi a Papa Francesco affinché "non metta sullo stesso piano" Israele e Palestina. "Ascoltandolo con grandissimo rispetto, so che ha accolto le famiglie degli ostaggi con un grande abbraccio caloroso e molto percepito", ha ricordato Di Segni che ha poi aggiunto: "A Papa Francesco rivolgo la richiesta di non mettere tutti sullo stesso piano, l'equidistanza e l'equivicinanza non aiutano a cogliere il vero problema. Se veramente si vogliono aiutare i palestinesi e il popolo palestinese, così come gli arabi in Israele e negli altri territori, li si deve aiutare a liberarsi dalla morta del terrorismo e non farlo certo arrivare qua in Italia".
In pena per Israele, ma anche per i palestinesi innocenti che ogni giorno perdono la vita, la Senatrice a vita Liliana Segre, nella lettera letta in piazza. "L'eterno ritorno di quella guerra mi fa sentire prigioniera di una trappola mentale senza uscita - ha detto -, spettatrice impotente, in pena per Israele ma anche per tutti i palestinesi innocenti, entrambi intrappolati nella catena delle violenze e dei rancori".
"Lunga vita a Israele, lunga vita a Israele, lunga vita a Israele", ha ripetuto dal palco più volte il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini tra gli applausi del pubblico. Stessa accoglienza anche per il ministro degli Esteri Antonio Tajani.