AGI - Prende il via al Parlamento europeo a Strasburgo l’ultima sessione della plenaria della Conferenza sul futuro dell’Europa. La due giorni di riunioni tra i cittadini selezionati tra i 450 milioni di europei, i rappresentanti dei parlamenti nazionali e delle istituzioni Ue sarà dedicata ad adottare le proposte che faranno parte del documento finale, che verrà presentato il 9 maggio, in occasione della festa dell’Europa.
Sono 49 le raccomandazioni e oltre 200 le proposte scaturite dall'inedito percorso partecipativo. Tra questi, l'abolizione dei veti nazionali, il diritto di iniziativa del Parlamento europeo, maggiori investimenti dell'Ue in ambito climatico e sociale e un'ambiziosa riforma della politica agricola dell'Ue.
Per approvare ogni proposta sarà necessario il consenso di tutte e quattro delle componenti della plenaria (Parlamento europeo, Consiglio, Commissione e parlamenti nazionali). Tutte le componenti esprimeranno pubblicamente le loro posizioni durante la sessione plenaria, dove prenderanno la parola anche i rappresentanti dei cittadini, delle parti sociali e della società civile.
"Io spero che ci sia voglia di ascoltare: la Conferenza sul futuro dell’Europa non poteva terminare dicendo che l’Europa così com’è va bene, sarebbe stata una contraddizione” e “per questo il coraggio da dimostrare a livello istituzionale - Parlamento nazionale, europeo e governi - è quello di avere una prospettiva di cambiamento reale e concreto”, ha dichiarato il sottosegretario agli Affari europei, Enzo Amendola, in un punto stampa al Parlamento europeo a margine della plenaria a Strasburgo. “Come Governo italiano, anche per un mandato parlamentare espresso proprio in settimana, siamo pronti a mettere mano a degli strumenti comuni, incluse anche delle revisioni di alcune parti del trattato, per rendere l’Ue più forte su politica estera, governance economica e strumenti di solidarietà”, ha sottolineato Amendola. “Quindi il vero dibattito che c’è tra alcuni governi è su come proseguire questo processo avviato un anno fa che si conclude il 9 maggio”, ha ricordato il sottosegretario.
Tuttavia, come ha riconosciuto lo stesso Amendola, non mancano le divisioni tra gli i ventisette Stati. "In un periodo in cui, tra Covid e il conflitto provocato dalla Russia in Ucraina, noi sappiamo quanto sia fondamentale rafforzare la nostra comunità di destino, che è l’Unione europea. Noi come governo sosteniamo che debba aprire a dei cambiamenti ancora più forti dal punto di vista della solidarietà, dei trattati, delle misure, degli strumenti che l’Europa deve mettere in campo nel prossimo tempo che, come sappiamo dalla guerra, è un tempo a volte anche tragico”, ha evidenziato il sottosegretario.
"Il nostro obiettivo è di adottare tutte le conclusioni con il consenso” delle Istituzioni Ue e dei Parlamenti nazionali, ha dichiarato la vice presidente della Commissione europea, Dubravka Suica. “E in generale sono soddisfatta, i cittadini mi hanno sorpresa. Sono stati più attivi di quanto mi aspettassi e credo che la Commissione, il Consiglio e il Parlamento europeo avranno molto da fare” per dar seguito alle proposte, ha aggiunto. "Sicuramente daremo seguito” alle proposte emerse “e verso settembre o ottobre organizzeremo un’altra conferenza per i cittadini per spigare loro come intendiamo procedere, quindi ci sarà un meccanismo di feedback”, ha annunciato Suica.