AGI - I cittadini europei vogliono dei "salari minimi" e "un adeguamento dei trattamenti pensionistici a livello europeo per ridurre le disuguaglianze tra i Ventisette". Inoltre chiedono dei programmi scolastici armonizzati e corsi contro la disinformazione. Hanno bocciato però la proposta di un'identità digitale europea. Sono i risultati delle raccomandazioni approvate dai cittadini del Panel uno riuniti nel weekend a Dublino.
La riunione non poteva che essere segnata dalla guerra in Ucraina. Il panel è stato avviato con un'iniziativa di soldarietà a Kiev. Ma i partecipanti hanno portato a termine un lavoro che andava avanti da mesi su questioni relative all'economia, ai giovani, all'occupazione, all'istruzione, alla giustizia sociale e alla trasformazione digitale, con particolare attenzione all'impatto che la pandemia di Covid-19 ha avuto e alle sue conseguenze per il futuro.
Al termine dei tre giorni, i cittadini hanno messo insieme 51 proposte di raccomandazioni e di queste ne sono state approvate 48. In particolare, viene chiesta l'armonizzazione salariale e delle pensioni a livello europeo.
La prima raccomandazione chiede proprio un "salario minimo per assicurare una qualità di vita in tutti gli Stati dell'Unione". Inoltre: l'85% dei partecipanti ha votato a favore della raccomandazione 21, che esorta l'Ue ad avere maggiori poteri in termini di politiche sociali per "armonizzare e stabilire standard minimi e prestazioni pensionistiche in tutto" il blocco. "La pensione minima deve essere al di sopra della soglia di povertà del Paese" e l'età pensionabile dovrebbe "differire a seconda della categorizzazione delle professioni", con anticipi per chi ha "maggior carico fisico e mentale", si legge nel testo della raccomandazioni.
Il panel ha affrontato anche l'Istruzione e il divario generazionale. Per questo si chiede "l'armonizzazione dei programmi scolastici" e si chiede a Bruxelles di promuovere “l'educazione alle fake news, alla disinformazione e alla sicurezza online” nelle scuole europee.