L’incertezza politica in Italia “è diventata più pronunciata” e questo “potrebbe rendere i mercati più volatili e mettere a rischio il sentimento economico e i premi di rischio”. È l’avvertimento contenuto nelle previsioni di primavera della Commissione europea. Quanto ai dati, dopo l'accelerazione nel 2017, l'economia italiana dovrebbe continuare a crescere quest’anno allo stesso ritmo dell'1,5%, ampiamente supportato dalla domanda interna, a fronte di una media Ue pari al 2,3%. Secondo Bruxelles, la crescita del Pil si ridurrà invece all'1,2% nel 2019, contro una media del 2,0%. Le “tendenze positive del mercato del lavoro iniziate nel 2015” continueranno anche quest’anno e l’anno prossimo. L’occupazione “crescerà ampiamente in linea con l'attività economica” ma anche grazie alle misure decise dai governi per i nuovi assunti. Secondo la Commissione, il tasso di disoccupazione è previsto al 10,8% nel 2018 e in diminuzione al 10,6% a 2019. Il rapporto deficit/Pil dell’Italia, a politiche invariate, scenderà all’1,7% sia nel 2018 che nel 2019 sostenuto dalla crescita da diverse misure contenute nel bilancio 2018. Il rapporto debito/Pil, che ha raggiunto il picco nel 2017 al 131,8% anche a causa del sostegno pubblico al settore bancario, progressivamente dovrebbe calare al 130,7% nel 2018 e a 129,7% nel 2019, principalmente come risultato di una crescita del Pil nominale più forte.