Fine dell'incubo in Thailandia: sono stati trovati vivi i dodici ragazzi e il loro allenatore, componenti di una squadra di calcio, che si erano persi sabato scorso in una grotta al confine con Birmania e Laos. Lo ha reso noto il governatore della regione. Per i ragazzi è stata messa in moto un'operazione di ricerca imponente a cui hanno partecipato soccorritori da tutto il mondo, tra gli altri cinesi, americani e australiani. L'intero Paese da giorni era in trepida attesa e per loro, domenica, aveva pregato Papa Francesco all'Angelus.
I tredici sono "sani e salvi", ma non potranno essere recuperati subito, ha dichiarato il governatore della regione di Chiang Rai, Narongsak Osottanakorn, tra le grida di gioia dei giornalisti e dei soccorritori.
I dodici ragazzi e il loro allenatore, intrappolati in una grotta in Thailandia da nove giorni, sono stati trovati "sani e salvi" ma non potranno essere recuperati subito. Lo ha dichiarato il governatore della regione di Chiang Rai, Narongsak Osottanakorn, tra le grida di gioia dei giornalisti e dei soccorritori. In attesa del recupero, i soccorritori rimarranno nella grotta con loro fino a quando non saranno tutti in grado di percorrere i piu' di tre chilometri che li separano dall'uscita. "Porteremo loro del cibo, ma non siamo sicuri che possano nutrirsi da soli perche' non mangiano da molto tempo, manderemo da loro anche un medico in grado di immergersi", ha aggiunto il governatore.
In attesa del recupero, i soccorritori rimarranno nella grotta con loro fino a quando non saranno tutti in grado di percorrere gli oltre tre chilometri che li separano dall'uscita. "Porteremo loro del cibo, ma non siamo sicuri che possano nutrirsi da soli perché non mangiano da molto tempo, manderemo da loro anche un medico in grado di immergersi", ha aggiunto il governatore.
La ricostruzione della vicenda fatta dal Bangkok Post e riportata dalla Gazzetta parla di un'escursione improvvisata da parte della giovane squadra al rientro da una partita nel nord della Thailandia. Prima del rientro, i ragazzi e il loro tecnico si sarebbero avventurati in una grotta il cui accesso è proibito in questo periodo dell'anno, proprio a causa delle improvvise piogge che provocano rapidi allagamenti e torrenti di fango.
Un acquazzone improvviso avrebbe bloccato i ragazzi all'interno della cavità che misura oltre 10 chilometri. Centinaia le persone impegnate nelle ricerche, attivate dall'allarme dei genitori dei ragazzi. La Marina Militare e le squadre di sommozzatori impegnate sul posto hanno faticato ad accedere alla grotta a causa della massa di fango che ha bloccato ogni accesso.