La Giunta della Regione siciliana ha chiesto al Governo lo stato di calamità sull'emergenza idrica in città, su sollecitazione del Comune di Palermo e dell'Amap, la municipalizzata acquedotti. L'azienda comunale aveva dichiarato ieri la "grave crisi idrica", con il "probabile avvio della turnazione". Colpa della siccità, della mancanza di piogge.
Secondo l'ultimo rilevamento, aggiornato a ieri e riportato sul sito dell'azienda idrica, i quattro invasi hanno riserve ridottissime. In quello di Piana degli Albanesi sono stoccati 2.941.000 metri cubi, ossia 11,1% della portata complessiva (erano 3.168.000 metri cubi la settimana prima); l'invaso Poma dispone di 9.586.000 metri cubi, 15,6%; lo Scanzano 2.030.000 metri cubi, il 17,86%; il Rosamarina 20.309.000 metri cubi 21%. Una riduzione inesorabile che fa tornare antichi spettri.
Così per domani l'Amap aveva convocato una conferenza stampa per informare la cittadinanza della criticità e dei provvedimenti urgenti. Convocazione annullata, spiega stamane: "Nella considerazione che il Consiglio dei ministri tratterà l’argomento in data odierna, si ritiene corretto aspettare le risultanze per prendere qualsivoglia decisione. La dichiarazione dello stato di calamità porterebbe ad una accelerazione dell’iter per la realizzazione di nuove opere che potrebbero risolvere il problema della crisi idrica".