In Italia la minaccia del terrorismo jihadista “rimane concreta ed attuale”, “diffusa e puntiforme”, e per questo “tanto più imprevedibile”. A lanciare l’allarme è l’ultima Relazione annuale al Parlamento dei servizi di intelligence. “Il nostro Paese – spiegano gli analisti – è investito dall’attività propagandistica ostile di Daesh, organizzazione che appare determinata ad alimentare il fenomeno della radicalizzazione on-line anche in Italia, ricorrendo in molti casi alla divulgazione di messaggi tradotti o sottotitolati nella nostra lingua. Una pressione di natura istigatoria, questa, che ha continuato a coniugarsi con l’attivismo di ‘islamonauti’ italofoni e di italiani radicalizzati impegnati a diversi livelli: dal proselitismo di base a più significativi contatti con omologhi e militanti attivi all’estero, compresi foreign fighters e soggetti espulsi dall’Italia per motivi di sicurezza”. In particolare, “è all’attenzione dell’intelligence il pericolo rappresentato dagli estremisti homegrown, mossi da motivazioni e spinte autonome o pilotati da ‘registi del terrore’.