"Il contenuto di ciò che ho detto lo riconfermo in pieno". A pochi giorni dall'eliminazione della Juventus dai quarti di Champions League ad opera del Real Madrid, il portiere e capitano dei bianconeri Gianluigi Buffon torna a freddo a parlare dell'arbitro Michael Oliver e conferma a "Le Iene Show", nell'intervista a Nicolò De Devitiis che sarà trasmessa domani in prima serata su Italia 1, quello che ha detto a fine gara.
"Lì per lì tu non puoi chiedere a uno che vive lo sport con una pienezza come lo vivo io di accettare, essere equilibrato, perchè alla fine, seppur esternando in maniera eccessiva determinati pensieri, questi erano pensieri che avevano una logica, che ridirei, magari con un altro tipo di linguaggio, più civile diciamo - dice Buffon -. Però rimane che il contenuto di ciò che ho detto lo riconfermo in pieno".
Quindi il numero uno bianconero non si pente di nulla: "Io non devo rimediare perchè io sono un essere umano che mette passione, sentimenti, arrabbiature trovo modi di parlare, giusti o sbagliati che siano, alcune volte eccessivi ma sono questo, sono Gigi Buffon - spiega -. L'altra sera era finita la partita da un'ora e mezza, di conseguenza quello che uno esterna sono sentimenti, sono pensieri forti, per certi aspetti ineducati, ma sono i sentimenti di un uomo che non si trincera dietro a un velo di ipocrisia e butta fuori quello che le viscere gli dicono e punto, chiuso".
Gigi Buffon parla poi dell'arbitro del match, il 33enne Michael Oliver: "Anche se esternando in maniera eccessiva, l'altra sera ho detto quello che pensavo, non doveva fischiare - ribadisce -. Un arbitro con più esperienza non avrebbe fischiato, ergendosi a protagonista di una partita. Avrebbe lasciato correre, si sarebbe girato dall'altra parte, e lasciato che le squadre se la giocassero ai supplementari. E lasciare che fosse il campo a parlare".
Poi il portiere della Juventus si mostra comprensivo con l'arbitro Oliver: "è un ragazzo che farà una gran carriera, che è stato sfortunato [] secondo me viene mandato un arbitro troppo giovane ad arbitrare una partita importante giovane ma già consolidato, già forte, che aveva già dimostrato il proprio valore, ma è una partita nel quale il risultato sembrava secondario. E poi l'imponderabilità, la bellezza del calcio, fa sì che purtroppo è un ragazzo che si è trovato in una situazione troppo complessa, troppo ingarbugliata e troppo grande. Quindi, alla fine, al di là di quello che ho esternato nel post gara - sostiene ancora Gianluigi Buffon - non porto rancore, neanche sono arrabbiato, è finito tutto, però è normale che lì per lì uno si senta non dico penalizzato mi sono sentito proprio defraudato ma non di un risultato. Quella è stata una partita irripetibile".