È stato arrestato per pedopornografia dalla Gendarmeria vaticana monsignor Carlo Alberto Capella, ex numero due della nunziatura a Washington e diplomatico di punta della Santa Sede. Il 51enne prelato è finito in una cella della caserma del Corpo della Gendarmeria al termine di un’indagine del Promotore di Giustizia vaticano. Il 21 agosto scorso il Dipartimento di Stato Usa aveva notificato, per via diplomatica, la possibile violazione delle norme in materia di immagini pedopornografiche da parte di monsignor Capella.
L'arresto è stato proposto dal promotore di giustizia della Città del Vaticano, professor Gianpiero Milano, a seguito delle denuncia arrivata per via diplomatica dal Governo degli Stati Uniti a carico del prelato italiano, fino al 2015 in servizio in Segreteria di Stato come officiale della Sezione per i Rapporti con gli Stati. In questa veste aveva partecipato alla sottoscrizione della Convenzione fiscale con lo Stato italiano. E successivamente inviato come secondo segretario a quella prestigiosa sede diplomatica che è la Nunziatura Apostolica a Washington. Nella capitale Usa avrebbe compiuto i suoi reati, anche se vi sono rapporti su di lui con accuse analoghe arrivati anche dal Canada. Il promotore di giustizia ha aperto il fascicolo dopo che lo scorso 21 giugno il Dipartimento degli Stati Uniti aveva notificato il possibile reato. Attualmente il sacerdote indagato e' stato richiamato in Vaticano, ospitato presso il Collegio dei Penitenzieri.
Il reato di pedopornografia è previsto dalla Santa Sede nella legge numero VIII del 2013. La legge - che introduce modifiche al codice di diritto penale per diverse tipologie di reato, - tratta del reato di pedopornografia negli articoli 4, 10 e 11, che riguardano definizione del reato, atti di pedopornografia e detenzione di materiale pedopornografico.
"È una questione grave. Speriamo che la Santa Sede fornisca maggiori dettagli", aveva auspicato al momento della denuncia il capo della Conferenza episcopale americana, Cardinale Daniel Di Nardo.
Le notizie delle indagini prima ed ora dell'arresto hanno suscitato scalpore e sconcerto visto che si tratta di un prete non di secondo piano nella gerarchia della diplomazia vaticana, per giunta nella importante nunziatura presso gli Stati Uniti.