BlackBerry fa causa a Facebook, e quindi anche agli affiliati WhatsApp e Instagram, sostenendo che ci sia stata una violazione di brevetti di messaggistica. Secondo l’azienda che in passato è stata leader nella produzione di smartphone, il gigante dei social network avrebbe sviluppato delle applicazioni che utilizzano funzioni già brevettate in materia di sicurezza, durata della batteria e interfaccia utente. 'BB' ha quindi spiegato di avere forti evidenze che dimostrerebbero la “violazione della proprietà intellettuale”. “Dopo svariati anni di dialogo - ha fatto sapere la società attraverso un comunicato - abbiamo ora l’obbligo verso i nostri azionisti di agire attraverso vie legali”.
Facebook però non sembra preoccupata e ha annunciato di esser pronta a difendersi. La denuncia di BlackBerry è stata infatti interpretata dall’azienda californiana come un disperato tentativo messo in atto da una società ormai in declino.
Facendo causa alla creatura di Mark Zuckerberg, 'BB', che è stato pioniere nel mercato della messaggistica a metà degli anni 2000, grazie ai suoi telefonini, non intende iniziare una guerra, quanto avere un ritorno monetario ancora non precisato e addirittura forse avviare una partnership.
“In quanto leader nel mondo della sicurezza informatica - ha detto il portavoce di BlackBerry - riteniamo che Facebook, Instagram e WhatsApp possano diventare nostri partner e lavorare con noi all’obiettivo di un futuro connesso in modo sempre più sicuro. Continuiamo a tenere la porta aperta per loro”.