Gli svizzeri hanno deciso con un referendum, vinto con il 71,6% dei voti, di mantenere l'attuale sistema di finanziamento delle emittenti radiotelevisive pubbliche tramite un canone di 392 euro l'anno. Quasi i tre quarti dei cittadini e la totalità dei cantoni hanno respinto l'iniziativa "No Billag". Gli abolizionisti del canone sostenevano che fosse un elemento di 'concorrenza sleale' verso le tv private. Se l'iniziativa fosse stata approvata non solo avrebbe eliminato il canone, ma sarebbe finita ogni possibilità di trasferimento di denaro dalle casse della Confederazione ai media pubblici. Solo quattro mesi fa, il referendum aveva il sostegno della maggior parte dei cittadini, ma un lavoro intenso del governo e dei cantoni ha fatto pendere il voto per il mantenimento delle condizioni attuali.
L'argomento del governo era che in un paese che raccoglie cantoni così diversi culturalmente e linguisticamente, è necessaria una rete di mezzi pubblici per coprire eventi di interesse per diversi gruppi di persone e, anche se lo sforzo che è costoso, è compensato dal rafforzamento dei valori democratici e dalla tutela della diversità.