Gli azionisti di Ntv hanno accettato l'offerta del fondo statunitense Global Infrastructure partners III per l'acquisto dell'intero capitale sociale, per un controvalore di 1,94 miliardi. Lo rende noto un comunicato che annuncia la convocazione del consiglio di amministrazione che prenderà atto della volontà dei soci e provvederà al ritiro della domanda di autorizzazione per la quotazione in Borsa già presentata alla Consob.
È inoltre previsto che gli attuali azionisti di Italo incassino un dividendo di 30 milioni di euro già deliberato dall'assemblea lo scorso 19 gennaio, e che la società acquirente sostenga le spese relative all'interrotto processo di quotazione fino a 10 milioni. L'esborso del fondo statunitense arriva a un controvalore complessivo di 1,98 miliardi.
L'offerta prevede che l'attuale compagine azionaria possa rientrare in possesso di una quota fino al 25% del capitale. Più precisamente, "conferma l'opzione dei destinatari dell'Offerta di reinvestire fino ad un massimo del 25% dei proventi derivanti dalla vendita alle stesse condizioni di acquisto da parte di GIP. A tale opzione possono aderire uno o più destinatari dell'offerta fermo restando il limite massimo del 25%". La sottoscrizione del contratto di compravendita, "la cui esecuzione (closing) è condizionata all'ottenimento dell'autorizzazione antitrust prevista per legge", è prevista entro l'11 febbraio".
Secondo Il Messaggero, Global Infrastructure Partners (Gip) aveva rilanciato sfiorando 2 miliardi circa per il 100% di Italo. Il fondo americano, nel pomeriggio di mercoledì 7, secondo quanto ricostruito da Il Messaggero.it presso fonti vicine a Gip che è assistito da Mediobanca, ha dovuto alzare la posta rispetto alla proposta di 1,9 miliardi per scavalcare il muro di contrarietà della maggioranza dei soci rispetto alla vendita della società ferroviaria e determinata ad andare avanti sulla strada dell'ipo. Alle 17 si è riunito il cda che avrebbe ascoltato l'advisor Rothschild e le banche del consorzio della quotazione sul 40% del capitale.