Sparatoria in pieno centro stamane a Macerata. Sei persone sono rimaste ferite, quattro in modo grave. Secondo quanto riferito dalla Polizia, le vittime sono tutte uomini di colore. Un uomo, Luca Traini, 28 anni, di Tolentino è stato fermato e ha ammesso le proprie responsabilità. Al momento della cattura aveva una bandiera italiana al collo e ha fatto il saluto romano. Aveva con sè una pistola Glock.
Nel giugno 2017 era stato candidato al Consiglio comunale di Corridonia per la Lega. Il suo volto compare su uno dei volantini diffusi allora a sostegno del candidato sindaco Luigi Baldassarri.
#MacerataAl momento 5 feriti. Tutti extracomunitari di colore. Dall’auto in corsa sono stati sparati diversi colpi che hanno raggiunto le cinque persone. . A bordo dell’auto ci sono due persone, sparano con una pistola calibro 9. diversi posti di blocco#QuartoGrado @remo_croci pic.twitter.com/uSKEdBrzmQ— Quarto Grado (@QuartoGrado) 3 febbraio 2018
I colpi sono stati sparati in via Velini, via Spalato, Corso Cairoli, in pieno centro cittadino. Ma alcune indiscrezioni parlano di una sparatoria anche fuori città, a Casette Verdini, la località dove è stato trovato mercoledì scorso il corpo smembrato della 18enne romana Pamela Mastropietro, per l'omicidio della quale e' accusato un nigeriano di 29 anni.
Il percorso fatto da Traini in un'ora di terrore
Terrore tra i cittadini e i commercianti, che si sono barricati in casa o nei negozi presi di mira. L'allarme è rientrato dopo circa un'ora.
Per ragioni di sicurezza il sindaco Romano Carancini invita i cittadini a rimanere chiusi nelle case, nei luoghi di lavoro e nelle scuole a causa di una situazione di pericolo che si è venuta a creare in città dovuta a un uomo armato che sta girando per Macerata.
— Comune di Macerata (@ComuneMacerata) 3 febbraio 2018
Il commento di Salvini
"Chiunque spari è un delinquente, a prescindere dal colore della pelle", poi, "è chiaro ed evidente che un'immigrazione fuori controllo, un'invasione come quella organizzata, voluta e finanziata in questi anni, porta allo scontro sociale" ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, nelle cui fila l'aggressore era stato candidato nel 2017.