Il leader più in vista dell'opposizione di piazza russa, Aleksei Navalny, è stato rilasciato nella tarda serata di domenica dopo che la polizia lo aveva fermato durante la protesta da lui stesso convocata a Mosca per protestare contro la sua esclusione dalle presidenziali del 18 marzo. "Sono stato liberato, grazie a tutti per il sostegno", ha scritto su Twitter il blogger 41enne, che dovrà comparire davanti al giudice per rispondere di violazione delle norme sull'organizzazione delle manifestazioni. Secondo la ong OVD-Info, nelle proteste di domenica sono state fermate oltre 250 persone.
Navalny ha fatto sapere che, in attesa del verdetto del giudice, gli è stato confiscato il cellulare. "Non posso rispondere a chiamate e messaggi. Se qualcuno vi risponderà, non significa che sia io, forse e' Putin", ha aggiunto sempre su Twitter.
L'avvocato di Navalny, Olga Mikhailova, ha spiegato alla Tass che il suo assistito è stato liberato senza un'accusa formale, ma con l'obbligo di comparizione in udienza. In precedenza, la polizia aveva fatto sapere che l'uomo era stato fermato per violazione della legge sull'organizzazione di manifestazioni: la protesta di domenica in via Tverskaya, al centro di Mosca, non era stata autorizzata dal Comune, che aveva proposto di spostarla in un luogo più periferico, incontrando il rifiuto degli organizzatori.