La mossa degli Usa di sospendere le procedure per l'emissione di visti in Russia è un tentativo di "suscitare risentimento" tra i cittadini russi nei confronti della decisione presa dalle autorità russe". Lo ha denunciato il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, riferendosi alla sospensione del rilascio di visti "non-immigrazione" nei consolati americani nella Federazione, annunciato oggi come risposta al recente ordine di Mosca di ridurre il personale della missione diplomatica Usa.
Le categorie colpite dalla nuova misura voluta da Washington, e che entrerà in vigore dal 23 agosto, riguardano visti turistici, di affari, studio e lavoro. Dal 1° settembre le procedure verranno riattivate solo al consolato di Mosca. Lavrov ha poi bollato la decisone degli Usa come "politica", ha spiegato che ora la si dovrà esaminare "nel dettaglio", ma ha assicurato che Mosca rispondera' "senza colpire gli interessi dei cittadini Usa".