Hezbollah si consolida, il governo filo-occidentale si indebolisce: è questo l'esito che emerge dalle elezioni politiche in Libano, in cui il partito del premier sunnita, Saad Hariri, ha perso un terzo dei seggi nelle elezioni di domenica e ha ammesso che "si poteva fare di meglio". Al contrario, il suo grande rivale, il filo-sciita Hezbollah, esce rafforzato: non aumenterà probabilmente il numero dei deputati in Parlamento, ma grazie a un'abile strategia pre-elettorale avrà forza sufficiente per fronteggiare le prossime sfide politiche. Le elezioni legislative di domenica sono state le prime da nove anni e dopo un Parlamento prorogato per tre mandati: un voto con un nuovo sistema elettorale, che ha fatto registrare un'affluenza del 49%, cinque punti percentuali in meno rispetto al 2009. Adesso bisognerà vedere se il risultato turberà il fragile equilibrio di un Paese già messo a dura prova dalle tensioni regionali.