Il reddito di cittadinanza non è la “buona soluzione alla povertà”, meglio puntare su una "società basata sul valore del lavoro”: è questa la risposta del governo francese ai 13 dipartimenti intenzionati a sperimentare il nuovo tipo di sostegno economico nei propri territori. Il portavoce del governo francesce, Benjamin Griveaux, precisa che “il lavoro e di conseguenza l’educazione sono al centro del programma politico di Emmanuel Macron”. All’emittente radiofonica ‘France Inter’, il portavoce aggiunge: “Considero il lavoro come un fattore di emancipazione, di progressione”, pertanto anche “in una prospettiva filosofica preferisco avere una società fondata anche sul valore del lavoro”. Il reddito minimo di cittadinanza proposto da 13 dipartimenti francesi prevede un pagamento mensile unico il cui importo verrà stabilito incrociando diversi parametri sociali ed economici. Pertanto non si tratta di un reddito universale. In base a stime diffuse, in Francia il 34% dei cittadini idonei all’ottenimento del ‘reddito di solidarietà attiva’ (‘revenu de solidarité active') non ne fa richiesta per mancanza di informazioni, per vergogna o perché considera la procedura amministrativa troppo complessa.