Facebook è stata accusata da una società americana di aver sviluppato deliberatamente un "metodo malevolo e fraudolento" per ottenere dati degli utenti, generare miliardi di utili e mettere fuori gioco i propri concorrenti diretti. Le accuse in realtà risalgono al 2015, ma secondo quanto riportato dal quotidiano birtannico 'The Guardian', la società in questione, una ex startup chiamata Six4Three, ha fornito oggi nuove prove al Tribunale californiano di San Matteo, comprese alcune e-mail che coinvolgerebbero direttamente Mark Zuckerberg. Dal carteggio emergerebbe che il numero uno del social network era al corrente del meccanismo di condivisione dei dati personali degli utenti, lo stesso che avrebbe generato lo scandalo di Cambridge Analytica.