Ci saranno nuove indagini sull’omicidio di Ilaria Alpi, la giornalista del Tg3 assassinata assieme all'operatore tv Miran Hrovatin il 20 marzo del 1994 a Mogadiscio. Lo ha deciso il gip Andrea Fanelli, che, sciogliendo la riserva, ha respinto la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura di Roma. Il magistrato ha quindi disposto ulteriori accertamenti da effettuarsi entro il termine di 180 giorni.
Il magistrato, che ha così recepito le istanze avanzate dagli avvocati Carlo Palermo e Giovanni D'Amati della famiglia Alpi, contrari all'archiviazione del procedimento, ha ordinato alla Procura di accertare, anzitutto, le ragioni del ritardo della trasmissione a Roma delle carte provenienti da Firenze concernenti una intercettazione tra cittadini somali e di sentire come persone informate sui fatti due di questi per capire "da chi è partito l'ordine di versare 40mila dollari all'avvocato Douglas Duale", difensore di Omar Hashi Hassan, unico imputato di questa vicenda prima condannato definitivamente a 26 anni di reclusione e poi assolto per non aver commesso il fatto nel processo di revisione a Perugia, e da chi è partita l'informazione "che Ilaria Alpi era stata uccisa da militari italiani". Il gip Fanelli ha disposto anche l'audizione dello stesso penalista Duale "al fine di accertare se effettivamente gli sia stato corrisposto del denaro dal governo somalo o da altri soggetti per la difesa di Hashi e, in caso affermativo, quale fosse la ragione di tale elargizione". Da sentire, infine, "la fonte confidenziale citata nella relazione Sisde del 3 settembre 1997, previa nuova richiesta al direttore pro tempore in ordine all'attuale possibilità di rivelarne le generalità"