I software 'patch' ("rattoppo/aggiornamento") che stanno mettendo a punto Intel, Amd e Arm, possono essere un rimedio alla grave falla ai sistemi di sicurezza di tutti i processori, cioè le apparecchiature da cui dipendono i pc prodotti negli ultimi 10 anni. Questi 'patch', a cui stanno lavorando i tre colossi Usa che sono il sinonimo di microchip a livello globale, possono "mitigare" il rischio di un attacco degli hackers ai sistemi di sicurezza della rete globale dei pc e degli smartphone. Lo sostiene, secondo il Financial Times, il Cert, la Carnagie Mellon University, appoggiata dal dipartimento Usa alla Sicurezza nazionale, la quale in un primo tempo aveva invece sostenuto che i 'patch' non bastavano e che l'unico rimedio era cambiare completamente la rete hardware dei processori di pc e smartphone. Tuttavia, secondo il Cert, il 'patch' è in grado di mitigare il rischio di un attacco hardware ma non di risolvere completamente il problema. Nel suo 'warning' iniziale il Cert aveva sostenuto che le aziende non avevano alternativa alla costosa sostituzione della Cpu (il processore che è il cuore dei computer). "Per cancellare completamente la vulnerabilità - aveva detto il Cert - occorre rimpiazzare completamente l'hardware della Cpu fallata". Ma poche ore dopo, nella tarda serata di ieri, lo stesso Cert ha cambiato posizione.