AGI - Infine, il tanto atteso (o temuto) sorpasso è arrivato. Fratelli d’Italia supera “virtualmente” la Lega e diventa il primo partito italiano, secondo i sondaggi. È quanto “certifica” la nostra Supermedia di questa settimana. L’analisi ragionata delle rilevazioni demoscopiche effettuate nelle ultime due settimane ci dice infatti che il partito di Giorgia Meloni ha guadagnato in questo intervallo di tempo lo 0,6 per cento, salendo dal 19,8 al 20,4. Contemporaneamente, la Lega ha perso 3 decimali, scendendo dal 20,6 al 20,3 per cento. Per quanto il vantaggio di FDI sia quindi pari a un decimo di punto percentuale (un’inezia, dal punto di vista statistico), il sorpasso può dirsi a tutti gli effetti compiuto.
La Lega perde così un primato che deteneva ininterrottamente da quasi tre anni: per la precisione, dalla fine dell’estate 2018, a cavallo tra agosto e settembre, pochi mesi dopo la nascita dell’esecutivo presieduto da Giuseppe Conte. In quei giorni, il partito di Matteo Salvini – all’epoca in una fase di crescita impetuosa – superò proprio il suo nuovo alleato di governo, il Movimento 5 Stelle, che soltanto sei mesi prima aveva quasi doppiato la Lega nelle urne (32,7% contro 17,4%).
All’epoca, Fratelli d’Italia era, per distacco, il terzo partito del centrodestra, dietro anche a Forza Italia, e nei sondaggi stentava a replicare persino il 4,4% ottenuto alle elezioni del 4 marzo. Oggi, dopo una crescita sorprendentemente costante – che ebbe inizio con il buon 6,5% delle Europee 2019 – FDI passa dal quinto al primo posto in meno di due anni.
Naturalmente, come si può intuire dal grafico della nostra Supermedia negli ultimi anni, è perfettamente possibile che le posizioni si invertano nuovamente nei prossimi giorni/settimane. Del resto, quando si tratta di sondaggi, nessun cambiamento è granitico, o destinato a durare troppo a lungo – tanto più se si tratta di distacchi minimi, entro i margini di oscillazione statistica.
Il sorpasso in testa alla classifica è sicuramente il principale, ma non l’unico cambiamento degno di nota della Supermedia di questa settimana. Un altro dato da rimarcare è il calo del Movimento 5 Stelle, che anche questa settimana perde terreno in modo significativo (-0,8%) e scende addirittura sotto il 15%. Nonostante sia “scoppiata la pace” tra Grillo e Conte, la crisi di consensi del Movimento ancora non mostra segni di inversione di tendenza.
Tra i partiti minori, infine, c’è da sottolineare il buon dato di Azione di Carlo Calenda, che guadagna mezzo punto: è possibile che, con l’avvicinarsi delle elezioni amministrative e la crescente visibilità data alla sua campagna elettorale per fare il sindaco di Roma, il leader di Azione stia convogliando consensi anche al suo partito, che a livello nazionale sostiene il Governo Draghi ma che sui territori si presenta con uno schema di alleanze “a geometria variabile”, talvolta in coalizione con il PD e altre volte (come a Roma) da solo.
Più che le vicende legate alle elezioni amministrative – che comunque si terranno solo dopo l’estate, tra settembre e ottobre – a tenere banco nell’attualità politica è l’ipotesi di Green pass allo studio del Governo, il cui scopo sarebbe fornire un “certificato” di libera circolazione alle persone vaccinate (o comunque non negative) ma anche – e di conseguenza – impedire ai soggetti non protetti, o potenzialmente infetti, di mettere a rischio sé stessi e gli altri.
Nonostante le polemiche che ci sono state intorno a questo tema, infatti, gli opinioni degli italiani non sembrano troppo polarizzate. La netta maggioranza degli italiani, il 70% secondo SWG, è favorevole al green pass. Uno su due addirittura lo ritiene un provvedimento urgente, mentre meno di uno su cinque (19%) pensa che sarebbe uno strumento sbagliato in ogni caso.
Sondaggio @swg_research per il @TgLa7
— YouTrend (@you_trend) July 20, 2021
Rendere il #GreenPass obbligatorio per accedere a ristoranti, bar, treni e in generale locali al chiuso? Per circa 1 italiano su 2 (49%) bisogna farlo adesso. Il 21% è invece attendista e il 19% è contrario a priori. L'11% non sa.
1/ pic.twitter.com/qDYHfbaY4U
Dati simili a quelli di SWG emergono da un sondaggio Euromedia, in cui il 68,4% degli elettori si dice favorevole al Green pass contro il 25,5% di contrari. La cosa interessante, in quest’ultimo sondaggio, è il dato disaggregato per elettorati: scopriamo così, grazie a Euromedia, che il Green pass trova consensi trasversali e maggioritari tra gli elettori di tutti i principali partiti, sia pure con differente “intensità”. Se i più entusiasti sono gli elettori di PD e sinistra (favorevoli per oltre il 90%), tra chi voterebbe M5S c’è leggermente più diffidenza (67% di favorevoli) e tra gli elettori di FDI e Lega il numero di chi è a favore del Green pass è ancora più basso, e si ferma poco al di sotto del 60%.
Il vero “cleavage” quando si parla di Green pass, più che politico, è maggiormente legato all’atteggiamento verso la vaccinazione anti-Covid. Tra chi si è già vaccinato o è comunque deciso a farlo si registrano i tassi di approvazione più alti (addirittura superiori all’80%); al contrario, quasi 8 su 10, tra gli indecisi non propensi a vaccinarsi, sono contrari al Green pass, e la quota di contrari schizza addirittura al 93% tra chi dichiara apertamente di non volersi vaccinare. Numeri che, come visto, non incidono però più di tanto sull’orientamento generale della popolazione, poiché si tratta comunque di fette (quelle degli scettici e dei contrari al vaccino) numericamente molto minoritarie.
NOTA: La Supermedia YouTrend/Agi è una media ponderata dei sondaggi nazionali sulle intenzioni di voto, realizzati dalL’8 al 21 luglio dagli istituti Demos, Euromedia, SWG e Tecnè. La ponderazione è stata effettuata il giorno 22 luglio sulla base della consistenza campionaria, della data di realizzazione e del metodo di raccolta dei dati. La nota metodologica dettagliata di ciascun sondaggio considerato è disponibile sul sito ufficiale www.sondaggipoliticoelettorali.it.