AGI - Con le ripresa degli spostamenti tra le diverse regioni, questa settimana l’Italia compie un altro passo verso il ritorno alla normalità, a tre mesi dallo scoppio dell’emergenza coronavirus nel nostro Paese. Un ritorno alla normalità che presto riguarderà anche la politica, dove cominciano a emergere segnali di ritorno allo “scontro aperto” (ben rappresentati dalla manifestazione di piazza del centrodestra del 2 giugno) nonostante l’invito alla “cooperazione” rivolto dal premier Conte alle opposizioni nella conferenza stampa di mercoledì sera.
Secondo la nostra Supermedia dei sondaggi sulle intenzioni di voto, gli eventi degli ultimi mesi continuano ad avere un effetto negativo sulla Lega di Matteo Salvini, che questa settimana scende di un soffio sotto il 26% perdendo mezzo punto nelle ultime settimane. Tuttavia, il partito che fa registrare il calo più consistente è proprio il primo degli inseguitori della Lega, ossia il Partito Democratico che si attesta al 20,4% perdendo lo 0,6%.
Risale invece sopra il 16% il Movimento 5 Stelle, i cui consensi nelle ultime settimane paiono piuttosto fluttuanti, mentre si conferma ancora una volta la tendenza positiva per Fratelli d’Italia, che sale al 14,6% (+0,3% in due settimane). Tra i partiti minori, il dato è positivo anche per Forza Italia (+0,5%) e per Azione di Carlo Calenda (+0,4%) mentre calano leggermente Italia Viva e la sinistra (-0,2% per entrambi).
Le tendenze della settimana
Anche questa settimana, quindi, si conferma una tendenza che avevamo già rilevato: la graduale convergenza dei primi 4 partiti, che si riavvicinano tra loro sempre più. Abbiamo già sottolineato come, ancora due mesi fa, il vantaggio della Lega fosse di oltre 16 punti percentuali, oggi scesi a 11; ma il discorso vale anche per la distanza tra PD e M5S, separati prima da 7 e oggi da soli 4 punti.
Se questa tendenza proseguirà anche nei prossimi mesi, dopo l’estate potremmo trovarci con ben 4 partiti sostanzialmente appaiati (o comunque separati da pochissimi punti) intorno al 20%. Se a ciò aggiungiamo che in quel periodo si dovrebbe votare anche per le regionali, le comunali e il referendum costituzionale, è facile immaginare come ci troveremo in una situazione che inevitabilmente esaspererà la conflittualità e i distinguo alla ricerca di visibilità, il tutto alla vigilia di una sessione di bilancio che si preannuncia non facile.
Gli aiuti europei
La scorsa settimana dicevamo dell’importante proposta da parte della Commissione UE di un imponente Recovery Plan (chiamato NextGeneratioEU) di cui l’Italia potrebbe essere, sulla carta, tra i principali beneficiari. Che cosa pensano gli italiani di questa “svolta”? Innanzitutto, come rilevato dall’ultimo sondaggio di SWG, il progetto NextGeneratioEU piace: quasi 7 italiani su 10 (il 69%) giudicano questo intervento “positivo”, un giudizio prevalente anche tra gli elettori dei partiti “sovranisti”, Lega (51%) e FDI (71%).
Sempre secondo lo stesso sondaggio, gli italiani non si fanno troppe illusioni: secondo il 65% ci sarà un ridimensionamento rispetto alle cifre di cui si è parlato inizialmente, almeno con riferimento ai soldi destinati all’Italia; un po’ a sorpresa, la maggioranza degli elettori si dimostra ben poco contraria all’ipotesi di condizionalità per l’accesso agli aiuti europei, laddove queste condizionalità implichino la riforma di alcuni comparti inefficienti dello Stato: il 52% vede questa come un’eventualità positiva, contro un 33% che invece la vede in modo negativo.
Di conseguenza, secondo SWG, rispetto ad aprile risultano in aumento gli indici di fiducia delle principali istituzioni europee: l’Unione nel suo complesso (+12%, dal 27 al 39), ma anche la BCE (35%, +11) e la Commissione (32%, +7). Come si può notare, però, si tratta ancora di cifre ben inferiori al 50%: la maggioranza degli italiani continua ad avere poca fiducia nell’Europa.
Una possibile spiegazione è quella fornita dall’istituto Piepoli, secondo il quale il 66% degli italiani (due su tre) ritiene che l’Europa non stia facendo abbastanza per salvare l’Italia dalla crisi; anche secondo Tecnè, solo il 34% degli intervistati pensa che l’Europa stia aiutando il nostro Paese. Il Recovery Plan della Commissione quindi va bene, ma sembra comunque che sia “troppo poco, troppo tardi” per i nostri concittadini.
Il piano di aiuti della Commissione Europea #RecoveryFund è convincente?
— Agorà (@agorarai) June 4, 2020
Le risposte degli intervistati nei #sondaggi #agorarai a cura di @FabrizioMasia1 pic.twitter.com/EZbPfFnNyy
Immuni
L’altra notizia di questa settimana – passata un po’ in sordina, a dire il vero — è il rilascio di “Immuni”, la app per il tracciamento (rigorosamente anonimo) degli spostamenti allo scopo di prevenire la ripresa dei contagi. Secondo gli studi preliminari, l’app avrà efficacia se sarà scaricata da circa il 70% della popolazione. Vedremo quanti italiani scaricheranno “Immuni” in queste primissime settimane, ma nel frattempo i dati dei sondaggi pubblicati finora indicano che quella del 70% potrebbe essere una soglia raggiungibile: per SWG, già a fine aprile, il 58% degli italiani si dichiarava intenzionato a scaricare l’app una volta rilasciata, mentre per Demopolis il 61% si dichiarava genericamente favorevole all’uso di app e tecnologie digitali per il tracciamento dei contagi.
NOTA: La Supermedia YouTrend/Agi è una media ponderata dei sondaggi nazionali sulle intenzioni di voto, realizzati dal 21 maggio al 3 giugno dagli istituti EMG, Euromedia, Ixè, Piepoli, SWG e Tecnè. La ponderazione è stata effettuata il giorno 4 giugno sulla base della consistenza campionaria, della data di realizzazione e del metodo di raccolta dei dati. La nota metodologica dettagliata di ciascun sondaggio considerato è disponibile sul sito ufficiale www.sondaggipoliticoelettorali.it