Il deflagrare dell’emergenza Coronavirus ha infine paralizzato l’Italia intera. Come si era iniziato a intravedere due settimane fa, quando le prime avvisaglie dell’effettiva gravità della situazione erano già di dominio pubblico, questa paralisi ha riguardato anche le consuete fluttuazioni del consenso verso i partiti e gli esponenti politici.
Guardando i dati della nostra Supermedia dei sondaggi di questa settimana, confrontata proprio con quella di quindici giorni fa, non si nota alcuna sorpresa. La Lega rimane il primo partito, ma – come già emerso la settimana scorsa – scende sotto il 30%, perdendo lo 0,8%. Tutti gli altri partiti vedono variazioni minime, con l’ormai consueta eccezione di Fratelli d’Italia, che guadagna mezzo punto portandosi al 12,7% e confermandosi come il principale partito beneficiario dei consensi in uscita da quello di Matteo Salvini.
Il (verosimile) travaso dalla Lega verso Fratelli d’Italia non è una novità, ed anzi si manifesta ormai da diversi mesi sia nei sondaggi che nelle urne, come emerso dall’analisi dei flussi delle ultime tornate elettorali regionali. La novità sta nel fatto che, ormai da qualche settimana, si tratta dell’unico trend di medio periodo che emerge dalla nostra analisi delle rilevazioni demoscopiche. La cosa, in effetti, non deve sorprendere più di tanto. Al di là di qualche residua “ruggine” a livello dialettico, negli ultimi tempi l’ostilità tra le diverse forze politiche si è notevolmente attenuata.
L’emergenza sanitaria facilita uno spirito più collaborativo, di cui è un esempio il fatto che l’opposizione – anche quando critica la gestione del Governo – avanza proposte, sia pure talvolta eccessive o contraddittorie; oppure il fatto che l’esecutivo abbia dimostrato una certa ricettività verso alcune di queste proposte, come quella dell’estensione a tutto il territorio nazionale della “zona rossa” o quella dell’istituzione di un super commissario, pur se provenienti da partiti che non fanno parte della maggioranza (o ne fanno parte ma in modo a dir poco “irrequieto”, come Italia Viva).
Tutto questo emerge visivamente dal grafico che mostra l’andamento delle intenzioni di voto riaggregate in base alle coalizioni delle elezioni politiche 2018: da diverse settimane il centrodestra rimane su valori di poco superiori al 49%, mentre il centrosinistra si è “plafonato” intorno al 29% e il Movimento 5 Stelle sembra aver interrotto la sua discesa riuscendo a restare sopra il 14%.
Anche nella settimana appena trascorsa i principali istituti di sondaggio si sono cimentati nella misurazione delle opinioni degli italiani nei confronti dei vari aspetti dell’emergenza Coronavirus. Vediamo quali sono i dati e le tendenze più interessanti che emergono da una rassegna esaustiva di queste rilevazioni.
L’istituto Ixè rileva una crescita non indifferente di italiani che si dichiarano preoccupati per il Covid-19 (dal 64% al 90% in una sola settimana); di conseguenza, è crollata dal 59 al 15 per cento la quota di chi ritiene che vi sia stato un allarmismo eccessivo, mentre sono aumentati in modo quasi esattamente speculare (dal 10% al 55%) quanti ritengono che ci sia stata invece una sottovalutazione del fenomeno – una dinamica, questa, simile a quella rilevata dall’istituto Tecnè. La stragrande maggioranza (89%) degli italiani intervistati da Ixè condivide la scelta di estendere la “zona rossa” a tutto il territorio nazionale, e una maggioranza quasi altrettanto netta (78%) auspica un maggior rigore nell’applicazione delle misure restrittive.
Meno uniformi appaiono i giudizi sull’operato del Governo rispetto alla crisi. Ixè continua a rilevare una percentuale molto alta (78%) di italiani che ritengono “adeguata” la risposta italiana al Coronavirus.
L’ultima rilevazione dell’istituto Ipsos, risalente a lunedì 9 marzo, mostra dati simili rispetto alla gestione dell’esecutivo, con un 53% di giudizi “abbastanza positivi” e un 12% di “molto positivi”.
I sondaggi di Nando #Pagnoncelli presidente #Ipsos
— diMartedì (@diMartedi) March 10, 2020
@npgnoncelli #dimartedì pic.twitter.com/Ggl05Sa8TF
Per contro, il recente sondaggio dell’istituto EMG mostra una tendenza nettamente sfavorevole per il governo Conte, con una prevalenza (51%) di italiani secondo cui il Governo si sarebbe mosso “male” – peraltro in forte aumento (+41%) rispetto a una settimana prima.
Come si è mosso il Governo?#sondaggi #agorarai
— Agorà (@agorarai) March 12, 2020
a cura di @FabrizioMasia1 pic.twitter.com/FSJe9xF34S
Una tale variabilità potrebbe certo essere dovuta – come spesso avviene in questi casi – al diverso modo con cui vengono poste le domande in ciascun sondaggio. Ma non è da scartare l’ipotesi che l’opinione pubblica sia effettivamente molto “volatile” rispetto ai giudizi sulle (tante) misure prese di volta in volta – ultimamente, quasi a cadenza quotidiana – per fronteggiare un’emergenza come mai se n’erano viste nel nostro Paese da molti decenni a questa parte.
NOTA: La Supermedia YouTrend/Agi è una media ponderata dei sondaggi nazionali sulle intenzioni di voto, realizzati dal 27 febbraio all’11 marzo dagli istituti EMG, Euromedia, Ixè, Piepoli, SWG e Tecnè. La ponderazione è stata effettuata il giorno 12 marzo sulla base della consistenza campionaria, della data di realizzazione e del metodo di raccolta dei dati. La nota metodologica dettagliata di ciascun sondaggio considerato è disponibile sul sito ufficiale www.sondaggipoliticoelettorali.it.