Come si sono evoluti i consensi dei partiti nel 2018
Come si sono evoluti i consensi dei partiti nel 2018

Come si sono evoluti i consensi dei partiti nel 2018

Martina, Meloni, Di Maio, Salvini, Berlusconi (AGF_AFP)
 (AGF_AFP) - Martina, Meloni, Di Maio, Salvini, Berlusconi (AGF_AFP)
ADV
ADV

  1. Una prima fase pre-elettorale, in cui il consenso ai partiti ricalca grossomodo quello di fine 2017 ma in cui moltissimi elettori devono ancora prendere una decisione di voto. Il M5S sembra destinato ad essere il primo partito, con il PD ben staccato e un centrodestra in cui sembra che Forza Italia riuscirà a mantenersi davanti alla Lega.
  2. Le evoluzioni principali si vedono in questa seconda fase, che va dalle elezioni del 4 marzo alla pausa estiva: il boom elettorale mette le ali al M5S che inizialmente arriva al 34-35%, e soprattutto alla Lega, che inizia a crescere e non si ferma più. Complice l’estate e le polemiche sull’arrivo di navi cariche di migranti, Salvini si impone come leader de facto del neonato Governo, e convoglia su di sé (e sulla Lega) un numero impressionante di consensi. Ne fa le spese Forza Italia che scende sotto il 10%, ma anche il M5S, che prima della pausa estiva ritorna sotto il 30%. Dopo la nascita del Governo Conte le opposizioni soffrono, e il PD comincia a calare in modo lento ma inesorabile.
  3. Nella terza fase, caratterizzata dalle discussioni interne alla maggioranza su una serie di provvedimenti e soprattutto dallo scontro con la Commissione europea sui saldi di bilancio, la crescita dei partiti di Governo conosce una frenata: la crescita della Lega di ferma, e l’unico cambiamento degno di nota del periodo è il calo del M5S, che perde 2-3 punti e chiude il 2018 al 26%. Sia il PD (che ha finalmente avviato la propria fase congressuale) sia Forza Italia si mantengono stabili, senza riuscire ad avvantaggiarsi delle difficoltà incontrate dalla maggioranza.

ADV