Dopo quelle degli istituti SWG e Lorien, anche le rilevazioni di Tecnè e Noto sondaggi confermano: durante la pausa estiva la Lega ha superato il Movimento 5 Stelle ed oggi è in testa nelle intenzioni di voto. A questo punto sono 4 su 4 gli istituti demoscopici che concordano sul vantaggio del partito di Salvini, sia pure in proporzioni che oscillano dallo 0,3% a ben 7 punti percentuali.
A proposito del sorpasso: questa volta netto ed incontestabile, della Lega sul Movimento 5 Stelle. Come alcuni ricorderanno, il cambio al vertice di questa particolare classifica era nell’aria già da molti mesi. Ma, proprio quando la risalita della Lega sembrava inarrestabile, lo scorso giugno, il M5s aveva ricominciato a crescere, e il sorpasso – seppur di pochissimo – era sfumato.
La prima Supermedia alla pausa estiva elaborata da YouTrend per Agi vede quindi la Lega in prima posizione con il 31,6% (in aumento di 2,5 punti rispetto a inizio agosto) e il M5s secondo al 27,5% (-2,3%). Il PD e Forza Italia calano leggermente, facendo registrare il loro minimo storico: 17,1% e 8,8% rispettivamente. Ancora più indietro gli altri, con Fratelli d’Italia al 3,8% (+0,3%), Liberi e Uguali al 2,8% e Più Europa al 2%.
Ad oggi quindi i due partiti di governo insieme valgono il 59,1% dei voti “virtuali”. Se invece si tornasse a votare con le coalizioni del 4 marzo, i partiti del centrodestra varrebbero il 44,6% dei voti, staccando di oltre 17 punti il Movimento 5 Stelle, mentre la coalizione di centrosinistra guidata dal PD si fermerebbe al 20%. Con questi numeri, a legge elettorale invariata, il centrodestra verosimilmente otterrebbe la maggioranza assoluta dei seggi sia alla Camera che al Senato.
Mettendo insieme i dati, sembra emergere una Lega che – monopolizzando l’agenda mediatica sulla questione migranti, specialmente nella seconda metà di agosto – guadagna consensi a scapito del Movimento 5 Stelle e soprattutto di Forza Italia. Dal punto di vista del governo guidato da Giuseppe Conte, però, questa evoluzione di per sé non è una cattiva notizia: insieme, i due partiti della maggioranza ottengono circa il 60% dei consensi, esattamente come prima della pausa estiva. Ciò significa che l’esecutivo dispone di un robusto bacino di consenso per affrontare le difficili sfide dell’autunno, con l’arrivo della temuta sessione di bilancio.