Anche i sondaggisti vanno in vacanza: e così anche quest’anno, come gli anni scorsi, nel mese di agosto non vi sono stati praticamente sondaggi che misurassero il clima politico. Eppure non sono mancati eventi di primo piano che hanno colpito l’opinione pubblica e coinvolto la politica. Il 14 agosto la tragedia del ponte Morandi a Genova ha innescato una serie di reazioni, anche piuttosto forti (soprattutto nei giorni immediatamente successivi), con il Movimento 5 Stelle in prima fila nel denunciare la società Autostrade e i precedenti governi. Nella seconda metà del mese è stato poi il ministro dell’Interno Matteo Salvini a tornare protagonista, con la vicenda dei migranti a bordo della nave Diciotti a cui non è stato consentito per diversi giorni di sbarcare nonostante le precarie condizioni di salute di molti di essi.
Il problema, per chi fa i sondaggi, è che nel mese di agosto gran parte degli italiani è in vacanza: reperire un campione statisticamente attendibile diventa ancora più difficile del solito. Per di più, ad agosto risultano sospese anche molte rubriche giornalistiche di approfondimento (in TV o sulla carta stampata), che sono spesso i primi committenti dei sondaggi. Con la fine di agosto e l’inizio di settembre, però, i sondaggi hanno ricominciato ad essere realizzati e pubblicati. Anche se per ora dobbiamo limitarci ad analizzare i numeri provenienti da soli 2 istituti (SWG e Lorien Consulting), ce n’è già abbastanza per fare qualche considerazione.
Partiamo con la “notizia” principale: il sorpasso, questa volta netto ed incontestabile, della Lega sul Movimento 5 Stelle. Come alcuni ricorderanno, il cambio al vertice di questa particolare classifica era nell’aria già da molti mesi. Ma, proprio quando la risalita della Lega sembrava inarrestabile, lo scorso giugno, il M5s aveva ricominciato a crescere, e il sorpasso – seppur di pochissimo – era sfumato.
I dati di SWG e Lorien ci consegnano una Lega nettamente in testa, intorno al 32% dei consensi “virtuali”. Il M5s sarebbe 4-5 punti indietro (tra il 26 e il 28%). Attenzione però: non è la prima volta che una rilevazione dà in testa il partito di Salvini; in effetti, nei sondaggi presi in esame dalla nostra Supermedia, il distacco era sempre stato minimo a favore dell’uno o dell’altro. Ma questa è la prima volta che ben due sondaggi distinti concordano nel vedere un vantaggio per la Lega quantificabile in diversi punti percentuali.
Più che con la Supermedia di un mese fa, conviene dunque comparare questi dati con quelli raccolti dai due stessi istituti nella loro precedente rilevazione: nella fattispecie, quella del 30 luglio per SWG e quella del 15 luglio per Lorien. La Lega ha guadagnato 1,9 punti in un mese secondo SWG e 3,5 punti in un mese e mezzo secondo Lorien; mentre il M5s è calato, nello stesso periodo, rispettivamente di 1,4 e 2,1 punti.
Gli altri partiti
E gli altri? Il Partito Democratico sarebbe rimasto tutto sommato stabile: ha perso 1 punto secondo Lorien, ma ha guadagnato lo 0,3% per SWG – e potrebbe trattarsi di oscillazioni statistiche poco significative. Ben più drammatica la situazione per Forza Italia: il partito di Berlusconi sarebbe calato di 1,7 punti nell’ipotesi più “benevola” (SWG) e addirittura del 2,7% in quella più negativa (Lorien). Tra i partiti minori (Fratelli d’Italia, Liberi e Uguali, + Europa) le variazioni sono invece nell’ordine dei decimi di punto.
Mettendo insieme i dati, sembra emergere una Lega che – monopolizzando l’agenda mediatica sulla questione migranti, specialmente nella seconda metà di agosto – guadagna consensi a scapito del Movimento 5 Stelle e soprattutto di Forza Italia. Dal punto di vista del governo guidato da Giuseppe Conte, però, questa evoluzione di per sé non è una cattiva notizia: insieme, i due partiti della maggioranza ottengono circa il 60% dei consensi, esattamente come prima della pausa estiva. Ciò significa che l’esecutivo dispone di un robusto bacino di consenso per affrontare le difficili sfide dell’autunno, con l’arrivo della temuta sessione di bilancio.
Gli elettorati potenziali
Un altro aspetto interessante di queste primi numeri post-vacanzieri emerge dall’analisi di Lorien sugli elettorati potenziali dei diversi partiti. Contando tutti gli elettori che anche solo “prendono in considerazione” un partito, i bacini potenziali di Lega e M5s sono ancora i più ampi, rispettivamente al 41,5% e al 38,5%. Molto più staccati i bacini potenziali di Forza Italia, Pd e Fdi (rispettivamente al 20, 19 e 18 per cento). Questo però non vuol dire che l’elettorato potenziale di Lega e M5s sia attorno all’80%, perché vi è una fetta di elettori che prende in considerazione entrambi i partiti: si tratta del 21,5% dell’elettorato, una quota molto consistente ma che equivale a poco più di un terzo del totale dei due bacini.
Ciò vuol dire che, nonostante Di Maio e Salvini si siano alleati per formare un governo ormai diversi mesi fa, vi sono ancora ampie fasce di elettori che prendono in considerazione solo uno dei due partiti. Sarà molto interessante capire se nei prossimi mesi – soprattutto con le decisioni che saranno fatte in materia di legge di bilancio – vi saranno margini per avvicinare ulteriormente i due elettorati o se invece questi sono destinati a rimanere ancor più lontani e distinti.