Lo scorso 9 gennaio, il Presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera, Giuseppe Brescia (M5S), ha presentato una proposta di legge per il nuovo sistema elettorale. Già soprannominato "Germanicum" per le analogie con il sistema tedesco, esso prevede che tutti i seggi di Camera e Senato - con l’eccezione di quelli riservati all’Estero e alla Valle d’Aosta – siano assegnati in maniera proporzionale, con una soglia di sbarramento al 5% ma al contempo un diritto di tribuna per le forze politiche che non riescano a raggiungere tale soglia. Rispetto al Rosatellum, dunque, verrebbe completamente azzerata la quota di parlamentari eletti in collegi uninominali.
Proviamo dunque a simulare lo scenario che si verificherebbe nel caso in cui si dovessero tenere delle elezioni con questo sistema elettorale. A tal fine, si utilizzeranno le percentuali delle varie forze politiche registrate dalla Supermedia dei sondaggi YouTrend per Agi dello scorso 19 dicembre.
Infine, è bene sottolineare come la partita della legge elettorale si incroci con quella della riduzione del numero dei parlamentari: per tale motivo, in questa simulazione si considera che Camera e Senato si compongano, rispettivamente, di 400 e 200 membri. Non vengono però inclusi nella simulazione i parlamentari eletti in Valle d’Aosta (1 deputato e 1 senatore) e all’Estero (8 deputati e 4 senatori), pertanto gli emicicli saranno di 391 deputati e 195 senatori.
Alla Camera, la Lega avrebbe 143 seggi e, insieme a Forza Italia (30) e Fratelli d’Italia (49), porterebbe il centrodestra a raggiungere agevolmente la maggioranza.
Il Partito Democratico eleggerebbe invece 86 deputati, mentre il Movimento 5 Stelle 76. Infine, sarebbero 5 i deputati di Italia Viva, mentre 2 gli eletti in quota SVP
Nell’emiciclo di Montecitorio, pertanto, la coalizione di centrodestra disporrebbe di 222 deputati, più del doppio dei 91 che invece riuscirebbe ad eleggere il centrosinistra e quasi il triplo dei 76 del Movimento 5 Stelle.
Al Senato la Lega disporrebbe di 72 seggi. Anche qui, se venissero sommati gli scranni di Forza Italia (16) e Fratelli d’Italia (24), il centrodestra avrebbe la maggioranza.
Movimento 5 Stelle e Partito Democratico eleggerebbero invece, rispettivamente, 37 e 43 deputati. Infine, Italia Viva avrebbe un solo senatore, mentre per la SVP gli eletti sarebbero sempre 2.
Nell’emiciclo di Palazzo Madama, pertanto, la coalizione di centrodestra disporrebbe di 112 senatori, mentre il centrosinistra si fermerebbe a 44 e il Movimento 5 Stelle a 37.