Schivo genio della finanza e della matematica con il pallino della politica: Robert Mercer, classe 1946, è il miliardario californiano senza il quale “Donald Trump non sarebbe presidente”. Parola di Steve Bannon, l’ex capo stratega ultra conservatore della Casa Bianca con quale Mercer ha fondato nel 2013 Cambridge Analytica, la società che ha violato i dati personali di oltre 50 milioni di utenti Facebook per fini elettorali e politici. Dal 2006 al 2016, Mercer ha donato circa 35 milioni di dollari a campagne elettorali statunitensi, secondo il Center for Responsive Politics, piazzandosi al terzo posto tra i finanziatori del partito repubblicano.
Durante le presidenziali del 2016 ha staccato un assegno record da 15,5 milioni di dollari a favore del comitato elettorale “Make America Number 1”, la super Pac (Political Action Commettee) di cui facevano parte Bannon e la consigliera di Trump, Kellyanne Conway. Ma “Make America Number 1” non è nata per sostenere Trump bensì il senatore texano Ted Cruz sconfitto dal miliardario alle primarie del Grand Old Party (Gop). Mercer , secondo Huffington Post, si sarebbe poi buttato sul carro di Trump perché ammaliato dalla sua linea dura sull’immigrazione, portandolo al successo anche grazie al data-mining di Cambridge Analytica su Facebook.
Mago dell'informatica e guru della finanza
Mercer è un mago dell’informatica che ha lavorato al progetto di intelligenza artificiale Watson della IBM dove è entrato nel 1972. Poi è diventato co-Ceo di Renaissance Technologies, l’ hedge fund che ha prodotto utili per 55 miliardi di dollari in 28 anni sfruttando un algoritmo per le decisioni sugli investimenti. Nel novembre scorso ha lasciato la guida dell’hedge fund, spiegando che sarebbe rimasto “nello staff tecnologico”, per fare quello che più ama, ovvero raffinare i sofisticati strumenti matematici con cui la compagnia fa trading.
Uomo di poche parole
Il Guardian ha definito Mercer “brillante ma schivo”, Newsweek lo ha chiamato “misterioso”, Bloomberg “introverso”. Nel 2010 disse al Wall Street Journal: “sono felice di vivere la vita senza dire niente a nessuno”.
Possiede uno yacht di 62 metri chiamato Sea Owl dove pare che Bannon sia di casa. Il suo valore è stimato in 75 milioni di dollari. La casa in cui vive, a Long Island, New York, si chiama Owl’s Nest, ovvero “nido del gufo”. Da lì, evidentemente, il nome della barca.
La figlia Rebekah volto della famiglia
Rebekah è una delle tre figlie di Mercer. Siede in molti consigli di amministrazione di organizzazioni conservatrici, compresa la Heritage Foundation. Ha contribuito alla definizione della squadra di transizione del presidente Donald Trump, imponendo Bannon e la Conway.
La famiglia Mercer, nel 2011 ha investito 10 milioni di dollari nel sito di informazione Breitbart, in cambio di una partecipazione importante e imponendo Bannon come direttore. Nel 2016 Breibart si vantava di produrre i contenuti politici più condivisi su Facebook. Secondo il New Yorker, Rebekah legge ogni articolo e telefona in redazione quando ci sono errori di grammatica o refusi.
Le teorie del complotto
Mercer, secondo il New Yorker, è convinto che i Clinton abbiano fatto assassinare dalla Cia diversi oppositori politici. Sostiene che le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki, tranne qualche danno collaterale, abbiano fatto bene alla salute dei giapponesi e pensa che gli afroamericani sarebbero stati molto meglio senza i movimenti per i diritti civili. È contrario ad ogni forma di interventismo pubblico e di stato sociale. Gli sembra assurdo che lo stato debba aiutare i deboli a rafforzarsi indebolendo i forti con le tasse. Respinge l’idea che gli uomini possano avere qualità umane intrinseche. L’unico valore che riconosce è quello dei soldi.