Dal 3 dicembre scorso è in orbita un satellite lanciato nello spazio della Space X di Elon Musk ma tutto italiano. Progettato a Mola di Bari dalla Sitael di Vito Pertosa. È la prima volta dal 2005 che un satellite totalmente sviluppato da un’azienda italiana va in orbita.
Per celebrarlo oggi il Corriere della sera ha intervistato Vito Pertosa: “ Sono partito aiutando mio padre a costruire rimorchi agricoli e adesso mi occupo di satelliti”. Una frase che non racconta solo la capacità imprenditoriali di Pertosa. Ma di un pezzo d’eccellenza italiana nella meccatronica che ha radici antiche che permettono di capire da dove arriva un’eccellenza, come si sviluppa storicamente, quali effetti ha su un territorio. Per rintracciarle, secondo gli storici della scienza, bisogna fare un salto indietro di 2010 anni.
Dalle olive di Murat allo spazio di Musk
Anno 1808. Napoleone Bonaparte nomina re di Napoli Gioacchino Murat. Tutt’altro che nobile, Murat era figlio di albergatori. Era un borghese e si era formato nel pieno dell’Illuminismo francese. Se sia stato o meno un sovrano illuminato durante i 5 anni del suo regno è difficile dirlo. Ma di fatto è in quel periodo che gli storici della scienza fanno risalire la nascita della meccatronica in Puglia.
Stando alle ricerche effettuate da alcuni storici dell'Università di Bari, Murat introdusse per primo in Puglia i principi della meccanica in ciò che già da allora da quelle parti si faceva meglio che altrove. La raccolta e la premitura delle olive. Macchine, presse, vagoni per il trasporto. La produzione industriale dell’olio ebbe grande impulso in quel periodo, e intorno alle nuove macchine nacquero le prime maestranze per riparare, migliorare, costruire le macchine stesse.
Nascono i primi saperi ingegneristici. Nascono i germi dell’innovazione nell’industria. Nei trasporti. E nella costruzione dei motori. In Puglia arrivano la Magneti Marelli, la Calabrese. In Puglia nel 1990 Mario Ricco, fisico del centro di ricerca Fiat di Bari formatosi al Politecnico del capoluogo pugliese, costruisce il primo motore con tecnologia Common Rail, poi venduto dalla Fiat a Bosh che oggi a Bari ha un importante centro di produzione. A Bari c’è la Getrag, che costruisce trasmissioni per auto. Naconono la Masmec di Michele Vinci per soluzioni innovative di robotica per automotive e biomedicale.
E nasce la Mermec di Vito Pertosa, che produce automotrici diagnostiche per il sistema ferroviario. Nel 1994, dopo aver lavorato nella meccanica per l'agricoltura, le automotrici e il trasporto ferroviario, Pertosa decide di lavorare nell’industria spaziale. E compra Sitael, un’azienda nata nel 1994 a Viareggio e strappata alla Airbus che la stava per acquisire. L’azienda si trasferisce a Mola di Bari. E poi Pertosa compra un’azienda di propulsori pisana, e poi l’Alena Space di Forlì. 350 dipendenti in 5 sedi (Millionaire).
Sitael oggi produce piccoli satelliti, per molti oggi il futuro del marcato spaziale. Osservano la terra, monitorano l’ambiente, distribuiscono internet. Un’industria di assoluta avanguardia, che nasce in Puglia oltre due secoli fa, e oggi capace di stregare Richard Branson e lavorare con Elon Musk.