Dopo avere popolato le orbite terrestri, dove vengono lanciati a “stormi” formati da dozzine di satelliti, i cubesat stanno invadendo il sistema solare per dimostrare che piccolo (e tecnologicamente avanzato) è bello.
Si tratta di satelliti miniaturizzati contenuti in cubi di 10 cm di lato che utilizzano tecnologia commerciale. Sono agili, poco costosi, rapidi da costruire, si adattano ai lanciatori disponibili e non richiedono lunghi tempi di preparazione.
A cosa servono i cubesat
Inoltre i cubetti possono anche essere combinati a formare satelliti fatti da due o più unità. Hanno rivoluzionato il panorama delle osservazioni della Terra e si accingono a dimostrare che possono essere un ausilio importante anche nell’esplorazione del sistema solare.
La sonda InSight della Nasa è stata accompagnata nel suo viaggio verso Marte da MarCO 1 e 2 (per Mars Cube One) due cubesat dimostrativi che hanno agito da ripetitori durante la manovra di ammartaggio della sonda per poi continuare la loro corsa nel sistema solare.
Una splendida dimostrazione delle potenzialità dei piccoli satelliti che ci auguriamo sia di buon auspicio per LICIACube (Light Italian Cubesat for Imaging of Asteroids) selezionato dalla Nasa per partecipare alla missione Dart (Double Asteroid Redirection Test) il cui lancio è previsto per il 2021.
Cosa deve fare LICIACube
LICIACube, costruito nei laboratori torinesi di Argotec con il finanziamento dell’Agenzia Spaziale Italiana, viaggerà a bordo di Dart fino ad arrivare in prossimità dell’asteroide doppio Didymos. A quel punto il cubesat italiano si staccherà e si preparerà a documentare gli effetti dell’impatto della sonda americana che finirà la sua corsa schiantandosi contro la parte più piccola dell’asteroide allo scopo di mettere alla prova la tecnologia che potrebbe permettere di deviare sassi cosmici potenzialmente pericolosi perché in rotta di collisione con la Terra. Niente panico, nessun asteroide noto cade in questa categoria, tuttavia meglio non farsi cogliere impreparati.
LICIACube registrerà lo spettacolo che certamente fornirà informazioni di prima mano sugli effetti dello schianto, con buona pace di Didymos che, dopo avere subito tanti impatti di altri corpi celesti dall’inizio del sistema solare, dovrà collaborare a un esperimento di meccanica celeste.