Sono stati momenti davvero intensi quelli che sono stati vissuti oggi dall’equipaggio della Soyuz. Dopo appena due minuti dal lancio, il razzo russo Soyuz, che trasportava il nuovo equipaggio russo-americano verso la Stazione Spaziale Internazionale, ha avuto un serio problema a uno dei motori durante la fase di ascesa.
Il decollo e tutta l’ascesa fino alla entrata in orbita è una delle fasi più critiche del volo spaziale. Difficile spiegare la sensazione che si prova quando sei sparato nello spazio con tutta la potenza erogata da motori così potenti. Il cuore va a mille e l’accelerazione di gravità è davvero molto forte. È stato proprio al culmine della fase di ascesa, che improvvisamente - oggi, a bordo della Soyuz, qualcosa è andato storto. I motori hanno perso potenza e il razzo ha rallentato bruscamente. In quei momenti le decisioni sono spesso obbligate e per l’equipaggio non c’è stato molto altro da fare che attivare la procedura di emergenza: la capsula si è separata dal vettore ed è atterrata il razzo russo Soyuz
Secondo le procedure previste in questi casi, sono immediatamente partiti gli elicotteri con le squadre di ricerca che hanno raggiunto il sito dell’atterraggio e recuperato i due uomini dopo il brusco impatto con il terreno. Secondo l'agenzia spaziale russa Roscosmos, che ha rilasciato le loro fotografie dopo l’atterraggio, entrambi i membri dell'equipaggio stanno bene e hanno lasciato la capsula Soyuz senza danni.
Il razzo Soyuz e la capsula Soyuz MS-10 sono decollati dal cosmodromo di Baikonur in Kazakistan alle 10:47 (ora italiana) con a bordo l'astronauta della NASA Nick Hague e il cosmonauta Aleksey Ovchinin. La coppia doveva raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) per unirsi all'equipaggio della Spedizione 57 che già da qualche mese vive a bordo dell’avamposto in orbita.
I tre astronauti attualmente a bordo della stazione spaziale sono stati informati del mancato lancio e delle implicazioni che avrà sulle loro attività future. Non ci sono problemi per i rifornimenti, che possono arrivare anche con altri veicoli automatici; la Soyuz, però, è l’unico veicolo capace di portare a bordo i nuovi equipaggi e quindi, per l’immediato futuro, i tre abitanti della ISS dovranno cavarsela da soli e avranno sicuramente un maggior carico di lavoro.
Questo incidente avrà probabilmente ripercussioni sui lanci dei prossimi equipaggi, incluso quello di cui fa parte Luca Parmitano che avrebbe dovuto raggiungere la stazione orbitale nel luglio prossimo.
Al momento, non si conoscono ancora i dettagli del guasto che ha causato “l’abort” del lancio e il rientro di emergenza. Si sa che tutto si è svolto secondo le procedure: il modulo di rientro si è sganciato dal resto del veicolo e ha iniziato una traiettoria di rientro “balistica”. Questo ha comportato accelerazioni ben maggiori di quelle sostenute dall’equipaggio durante un rientro tradizionale, con picchi intorno ai 7 g, equivalenti a sette volte il peso sulla terra.
Il fallimento del lancio segue da vicino un altro problema della Soyuz, relativo al foro scoperto il 29 agosto sulla navicella MS-09, quella che ha appena riportato indietro l’equipaggio smontante della stazione spaziale. Quel buco di 2 millimetri nel modulo orbitale del veicolo Soyuz ha creato una piccola perdita d'aria sulla stazione spaziale che è stata prontamente sigillata dall’equipaggio della ISS.
Mentre è ancora in corso l’indagine per investigare le ragioni di quell’anomalia, si dovranno capire le cause che hanno portato all’atterraggio di emergenza di oggi. L’unico dato certo è che l’agenzia russa Roscosmos ha già creato una commissione d’inchiesta per indagare su cosa è andato storto nel primo stadio della Soyuz. Un’altra certezza è che i voli del veicolo russo saranno bloccati finché non si avranno i risultati definitivi di questa inchiesta.