Il 14 dicembre, data di uscita in sala di 'Poveri ma ricchissimi', è ancora lontano, ma la vicenda Fausto Brizzi sta sempre più assumendo connotati tipici delle sue commedie. Delle prime, quelle un po’ pecoreccie con De Sica e Boldi cinepanettonari doc. Accuse a raffica di molestie presunte da parte di ragazze (quasi tutte anonime) che hanno fatto provini a casa del regista, accettando massaggi, baci e palpeggiamenti per provare scene di film – così dicono – che poi se ne vanno sconvolte perché si sentono molestate dal satanasso. La denuncia da parte di un giornalista delle Iene che per qualche settimana tiene tutti col fiato sospeso (anche se in pochi non avevano capito) prima di rivelare il nome del ‘porco’ che “ha rovinato per sempre la vita e i sogni di quelle ragazze”. Infine la censura della Warner e la 'cancellazione' di Fausto Brizzi.
La scelta della Warner Bros. Entertainment Italia
Uno scandalo enorme e spropositato a cui la Warner risponde seguendo le direttive della casa madre Usa e depennando Brizzi dalla sua programmazione (scelta simile a quella della Sony negli Usa con Kevin Spacey che, però, aveva ammesso le sue nefandezze). Ma lo fa – e questa è una novità per la Warner – senza una ‘programmazione’: prima cancella il nome di Brizzi dalla locandina sulla pagina web. Poi dopo la segnalazione dell’Agi la reinserisce. Quindi decide di comunicare di aver “sospeso ogni futura collaborazione con Brizzi che non verrà associato ad alcuna attività relativa alla promozione e distribuzione del film 'Poveri ma ricchissimi'. Questo perché, si legge, “Warner Bros. Entertainment Italia prende molto seriamente ogni accusa di molestia o abuso e si impegna fermamente affinché l’ambiente di lavoro sia un luogo sicuro per tutti i suoi dipendenti e collaboratori”. Una condanna senza appello e definitiva.
Il trailer anonimo suscita stupore
Passano alcuni giorni e arriva il trailer del film. Il nome di Brizzi non c’è, neppure tra gli autori del soggetto (resta il solo Marco Martani) o della sceneggiatura (ci sono Martani e Luca Vecchi). Una sorpresa che porta i media a chiedersi se ‘Poveri ma ricchissimi’ uscirà in forma anonima. E di nuovo la Warner a comunicare che questo non accadrà perché “il diritto d’autore è un diritto inalienabile e naturalmente Warner Bros. Entertainment Italia lo preserverà nei titoli del film.
La Wildside che ha prodotto il film fa sapere che, senza voler interpretare il comunicato della Warner, è diritto della società di distribuzione fare la promozione come crede senza consultare nessuno. E nell’ambito della promozione rientrano anche i trailer, le locandine e i teaser. Tutto a posto, dunque: fino al 14 dicembre vedremo la pubblicità del cinepanettone di Brizzi senza il suo nome. Poi il film arriverà in sala dove, malgrado la nota della Warner, non è da escludere che le cose vadano diversamente.
Solo Brizzi può autoeliminarsi dai titoli del cinepanettone
Come ha spiegato all’Agi il massimo esperto italiano di diritto d’autore, l’avvocato Giorgio Assumma, infatti, la Warner potrebbe cancellare il nome di Brizzi anche dal film che arriverà nelle sale. Basterà che il regista sia d’accordo. Per quanto riguarda la promozione, invece, la faccenda è meno chiara. Secondo molti giuristi, infatti, il fatto che il nome dell’autore sia sempre legato all’opera non vale per trailer, teaser e tutto il materiale pubblicitario. E in tutto questo, si aggiunge il silenzio di Brizzi.
Perché il regista non parla
Per molti questa è la prova della sua colpevolezza, anche se chi gli è vicino ne dà una lettura diversa: Fausto sta in silenzio, autorizzando magari anche la Warner a procedere nella promozione cancellando il suo nome. E aspetta.
- Innanzi tutto aspetta di vedere come andrà in sala il film: se incasserà 10 milioni, per esempio, sarà difficile che altri seguiranno la condotta della Warner.
- Poi aspetta di vedere se le accuse si smonteranno, cosa che sembra stia accadendo con vero o presunte ritrattazioni da parte di alcune accusatrici.
- Infine una valutazione pragmatica: se passerà la bufera e le cose si aggiusteranno con una ‘parziale’ riabilitazione dell’orco Brizzi, allora la Warner potrebbe tornare indietro nelle sue scelte e decidere di ricreare il sodalizio con il regista romano.