Per il terremoto che ha colpito Ischia alle 20:57 del 21 Agosto 2017 ho calcolato una magnitudo momento (MW) di 4.0. Per questo calcolo è necessaria la modellazione dei sismogrammi osservati: un sismogramma sintetico deve essere calcolato per ognuna delle stazioni della rete di monitoraggio che abbia fornito una registrazione utile, e deve tenere conto della propagazione delle onde sismiche nel loro specifico percorso crostale, dalla sorgente alla stazione cui si riferisce.
I sismogrammi sintetici
Una volta calcolati, i sismogrammi sintetici sono confrontati con le registrazioni alle stazioni della rete. I parametri che caratterizzano la grandezza della sorgente e la sua localizzazione (sostanzialmente, magnitudo e profondità del terremoto) sono aggiustati con approssimazioni successive fino a ottenere una buona corrispondenza con i sismogrammi osservati. Per ogni perturbazione fatta ai parametri di sorgente, i sismogrammi sintetici devono essere ricalcolati.
I modelli utilizzati
La localizzazione epicentrale dell’evento di Ischia, in mare, e la regione in cui si è verificato l’evento (vulcanica) hanno reso particolarmente complesso calcolare la magnitudo momento. I modelli che utilizziamo, infatti, sono stati calibrati sui terremoti dell’Appennino Centrale: una regione sostanzialmente diversa da quella in cui si trova Ischia. Gli aggiustamenti alla magnitudo che si sono susseguiti nella serata di ieri, e nella notte, sono il risultato di due necessità in naturale conflitto, apparentemente inconciliabili: è necessario fornire rapidamente una stima di magnitudo, ma il calcolo della MW in una regione “difficile” può essere molto lungo. È alla luce di queste considerazioni che dobbiamo considerare gli aggiustamenti successivi delle stime di magnitudo che a volte caratterizzano i comunicati dei sismologi.