Alle 15:31 del 17 febbraio scorso un terremoto di magnitudo 5.0 è avvenuto nella costa meridionale del Galles a 10 km da Swansea e a 50 km da Cardiff. La profondità è stata una decina di km. La scossa è risultata particolarmente avvertita nell’Inghilterra meridionale, da Bristol a Barnstaple, ma l’hanno sentita anche a Birmingham e a Liverpool.
Molti si sono meravigliati che i terremoti si potessero verificare anche in Inghilterra. Le zone fortemente sismiche del Pianeta sono ormai ben note e, oggigiorno, ben monitorate. Vi si verificano frequentemente terremoti forti. Ma terremoti piccoli, medi si possono verificare quasi ovunque, benché raramente, nel nostro Pianeta.
Tornando in Inghilterra, un terremoto di cui si parlò e si continua a parlare molto, avvenne l’8 Febbraio del 1750. Grande fu lo spavento fra i londinesi non abituati alle scosse sismiche. Vibrarono case e finestre, le persone si precipitarono per strada terrorizzate. Erano secoli che non si verificavano scosse nel Regno Unito: si era persa la memoria di che cosa fosse un sisma.
Nei giorni successivi continuarono scosse minori finché, un mese dopo, si verificò una scossa molto più forte della prima. Suonarono le campane delle chiese, caddero molti camini e alcuni edifici crollarono. Delirio e terrore a Londra. Sulla costa inglese, a Dover, alcuni edifici furono seriamente danneggiati e addirittura si verificò una frana di notevoli dimensioni sulle bianche Scogliere. Danni e terrore a Sandwich e anche nell’entroterra, nel Cambridgeshire. L’antico Castello di Stratford nell’Essex crollò. La scossa si sentì anche in Scozia dove fu subito definita opera del diavolo.
Ci furono poi molte altre scosse, più o meno intense, che oggi chiameremmo di assestamento. Non fecero danni importanti ma la paura fu sempre più grande. A Londra la popolazione si convinse che si trattava di una “punizione divina”.
Ancora oggi non sono chiari gli epicentri di quelle scosse. Secondo il British Geological Survey potrebbero ricadere proprio all’interno dello Stretto di Dover, già sede di terremoti nel 1580 che causarono danni in varie città inglesi.
L'attività periodica che porta ai terremoti in Inghilterra
Alcuni geofisici inglesi hanno ipotizzato che i terremoti del 1580, 1750, 1776 e del 1950 sono prodotti da un’attività tettonica periodica, che porta a scosse che si verificano nello Stretto di Dover approssimativamente ogni 200-300 anni, con una magnitudo dell’ordine 5.0 Richter. Ma finora è rimasta solo una congettura interessante.
Per completezza è da ricordare che anche nel 1984 un sisma di 5.4 Richter colpì il Galles. Il più grave terremoto della storia britannica avvenne il 7 Giugno del 1931, quando si verificò una scossa di magnitudo 6.1. Scosse l’intero Regno Unito. L’epicentro fu collocato nel mare del Nord.
Le regioni più sismiche d'Europa
Ma non è certo l’Inghilterra la regione più sismica d’Europa. Oltre all’Italia sono molto sismiche la Grecia, l’Albania, il Montenegro, la Macedonia e la Turchia, da considerare geologicamente parte del continente europeo.
I terremoti più luttuosi si sono avuti in Italia e in Turchia. Nel 1905, in Calabria, si ebbero molte migliaia di vittime. A Messina, nel 1908, si ebbero oltre centomila morti. Trentacinquemila ad Avezzano nel 1915. Tremila in Irpinia nel 1980. Friuli 1976: quasi mille. In Turchia ci sono stati eventi sismici altrettanto devastanti: tra il 1939 e il 1944 ci fu una sequenza di eventi che provocò molte decine di migliaia di morti. Il 17 agosto 1999 ci fu un magnitudo M 7.4 con circa 18.000 vittime.
La Grecia è stata colpita più volte da terremoti dannosi. Il massimo sisma che vi si è verificato è un magnitudo 7.3 del 1881 che causò tremila vittime. La penisola ellenica è tutta sismica con una pericolosità più elevata nel sud e sulla costa occidentale.
Molto sismici sono i Balcani specialmente a sud. Nel 1963 ci fu il terremoto di Skopje, M 6.1, con oltre mille vittime. Il 15 aprile 1979 ci fu un 6.9 in Montenegro che causò centinaia di vittime e gravissimi danni al patrimonio artistico.
Anche in Romania, nella zona dei Carpazi, troviamo importanti terremoti di magnitudo superiore a 7; per esempio quello del 4 marzo 1977, magnitudo 7.4. Causò quasi 2000 morti e molti danni nella zona di Vrancea.
Sono decisamente sismiche anche la Bulgaria, la Serbia e la Croazia. In Slovenia in pratica continua l’elevata sismicità friulana.
Spagna del sud e Portogallo, come l’Italia e la Grecia, si trovano lungo il margine tettonico ove avviene lo scontro fra Placca Africana e placca Eurasiatica.
Forse il terremoto europeo più famoso è, grazie a Voltaire, quello di Lisbona del 1755. In realtà si verificò sulla crosta oceanica dell’Atlantico e per questo causò un maremoto devastante. Fece danni anche in Andalusia.
Anche i Pirenei sono sede di forti terremoti, fortunatamente rari.
Sulla catena alpina si registrano eventi sismici con effetti riscontrabili in Svizzera, Francia, Germania ed Austria. Il terremoto svizzero più noto è quello di Basilea del 1356. L’Austria e l’ Ungheria hanno una sismicità moderata rispettivamente nell’area di Vienna e a nord di Budapest.
Sono sismiche anche la Francia, la Germania, e il Belgio anche se moderatamente e in zone ristrette. In Germania a sud di Stoccarda, nel Baden-Wurttemberg e al confine con l’Olanda, dove si verificò nel 1992 il terremoto di Roermond di M 5.8 con danni notevoli agli edifici. In Francia, a parte Alpi e Pirenei, è moderatamente sismica nel sud e nelle regioni centro-occidentali. In aree molto ristrette dell’Olanda e del Belgio sono possibili eventi sismici modesti.
Infine la costa della Norvegia è mediamente sismica con terremoti con magnitudo anche superiore a 5.0.
Perché questa grande attività non ci deve sorprendere
Tutto questo per dire che quasi dappertutto in Europa, come peraltro in tutto il mondo, si possono avere terremoti, talvolta molto violenti. La cosa non ci deve meravigliare: la Terra è un pianeta dotato di grande energia interna ed è sempre lontano dal l’equilibrio. I terremoti ne sono la manifestazione più caratteristica.
Sono la conseguenza della Tettonica a Placche, il processo che ha determinato e continua a determinare l’evoluzione della Terra con l’atmosfera e l’acqua che, a loro volta, hanno consentito la nascita e lo splendido sviluppo della vita nelle sue innumerevoli forme.