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Quasi 3 megawatt di potenza elettrica generata da fonti rinnovabili a Pantelleria. Oltre 2 MW a Lipari, e quasi uno a Favignana. Da installarsi in poco più di due anni (entro la fine del 2020). Ma, da Linosa ad Alicudi, ci sono anche tutte le altre nove isole della Sicilia nel decreto del Ministro dello sviluppo economico varato lo scorso 5 maggio che definisce obiettivi ed incentivi per le energie rinnovabili per 20 isole italiane dove, ancora nel 2017, la quasi totalità dell'elettricità è generata bruciando olio combustibile o persino carbone (ad Ustica).
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Elettricità, ma anche acqua calda e persino il fresco: con la tecnologia del solar cooling di recente adottata ad esempio da un'azienda di telecomunicazioni per raffrescare le sue centrali telefoniche ad Enna e a Caltanissetta.
In breve, famiglie, imprese, scuole, ospedali ed uffici pubblici che sceglieranno di installare i pannelli solari, ovvero di sostituire gli scaldabagni elettrici con le pompe di calore dedicate alla produzione di
acqua calda sanitaria, verranno remunerati dalla società pubblica preposta alla gestione degli incentivi con tariffe che saranno a breve stabilite dall'Autorità per l’energia. Il denaro degli incentivi proverrà dai tagli alle integrazioni tariffarie che da decenni sostengono la generazione termoelettrica nelle isole realizzata con il combustibile trasportato dalle navi.
Gli interventi, spiega il decreto anticipando quella che è già l'evoluzione comune a tutti gli elettrofornitori, potranno essere eseguiti anche dalle società elettriche già attive nelle isole. Con il crollo dei costi delle tecnologie per la generazione e l'accumulo dell'energia da sole, vento ed acqua, sono infatti decine le isole nel mondo ad avere già avviato la transizione dalle fonti fossili a quelle rinnovabili: con i vecchi fornitori di energia fossile, divenuti fornitori di energia pulita. Ed alcune, come l'isola di Ta'u nel Pacifico, l'hanno già conclusa: diventando totalmente indipendenti dal petrolio e dal carbone.
Isole della Sicilia: Libertà energetica
In Sicilia la tutela del paesaggio e del patrimonio storico-artistico è affidato a Soprintendenze provinciali gestite esclusivamente dalla Regione. A causa dell'assenza di una legge regionale in tema di generazione energetica distribuita, le isole siciliane -- che nei primi anni '80 fecero da pionieri a livello internazionale nell'adozione del solare -- sono praticamente rimaste tagliate fuori dal boom mondiale delle rinnovabili.
Sui tetti delle case delle isole come in quelli dei centri storici della Sicilia si trovano i serbatoi per l'acqua colorati e antenne televisive di ogni genere e forma; ma è oltremodo difficile installare i pannelli fotovoltaici e quelli fototermici.
Per le autorità preposte alla tutela del paesaggio e del patrimonio storico-artistico, ancora oggi energia solare ed energia eolica sono sinonimo di bruttezza. Eppure, da Roma a Firenze passando anche per alcuni splendidi impianti solari realizzati in Sicilia, l'Italia ha fatto da scuola al mondo nell'integrazione architettonica e paesaggistica delle nuove tecnologie dell’energia pulita.
Ecco perché, dando seguito a questo importante decreto, il prossimo governo regionale potrà finalmente dotare la Sicilia di una legge all'avanguardia che saprà promuovere la generazione distribuita dell'energia in tutto il territorio regionale -- incluso quello delle isole -- tutelando la bellezza del paesaggio e quella del patrimonio architettonico e storico-artistico della regione più grande e soleggiata d'Italia.
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