Si chiama 'Horizon Europe – orizzonte Europa' (abbreviato HEU) il nuovo Programma Quadro europeo per la Ricerca e l'Innovazione, relativo al periodo 2021-2027. HEU succederà ad Horizon 2020, che tra il 2014 e il 2020 era stato finanziato con 77 miliardi di euro (la differenza rispetto all’attuale non è poca), ed è il più ampio e ambizioso programma europeo di ricerca e innovazione di sempre per risorse e obiettivi.
Ben 95,5 miliardi di euro i finanziamenti disponibili, frutto di un negoziato durato 2 anni e mezzo la cui firma, lo scorso dicembre, ha anticipato l’avvio formale di HEU, previsto a breve con l’adozione del Piano Strategico 2021-24, che conterrà i Programmi di Lavoro 2021-22, nell’ambito dei quali verranno lanciati i primi bandi su cui selezionare e finanziare la ricerca e l’innovazione europee.
La visione. Nel quadro dei Sustainable and Development Goals dell’ONU, guida riconosciuta ed essenziale per progettare il nostro futuro, la grande ambizione di questo Programma Quadro è quella di creare un mondo sostenibile, equo e prospero per il pianeta e le persone che lo abitano, basato sui valori europei di lotta ai cambiamenti climatici, di sostegno alle transizioni economiche, digitali ed energetiche, di partecipazione alle sfide sociali che ci riguardano quotidianamente e globalmente e sulle quali sentire proprie alcune grandi “missioni”: dalla lotta al cancro alla preservazione degli oceani e il debellamento della plastica, allo sviluppo di cultura e inclusione, alla sicurezza per tutti. HEU è nato nella consapevolezza ormai assodata che ricerca all’avanguardia, tecnologie avanzate e innovazione dirompente e radicale giocano un ruolo cruciale nelle global challenges, le sfide globali.
La formula alla base della concezione di questo nuovo Programma Quadro sarà racchiusa nella parola “evoluzione”, che si sostituirà a quella su cui era basato il precedente, “rivoluzione”: “evolution not revolution”, che sottintende da una parte l’assenza di sostanziali stravolgimenti rispetto al precedente Programma Quadro, dall’altra un significato più filosofico legato a nuove consapevolezze di crescita sociale e di progresso, con una maggiore centralità dell’uomo (posti di lavoro, un preciso nuovo engagement della società civile all’interno di Horizon, ampio spazio all’etica, al coinvolgimento delle donne, alle nuove competenze) e del suo ambiente in qualunque politica di sviluppo.
La struttura del programma è molto simile a quella del precedente, seppure con alcune introduzioni sostanziali, articolata su tre pillar, ovvero pilastri fondamentali per la costruzione di uno spazio unico per la ricerca europea.
I tre pilastri riguardano: il primo l’eccellenza scientifica, che verrà sostenuta da strumenti quali l’European Research Council, azioni Marie-Curie e Infrastrutture di ricerca. Il secondo, basato su un approccio bottom-up e che avrà in dotazione oltre la metà dell’intero budget HEU, avrà per obiettivi le sfide globali e lo sviluppo della competitività industriale europea articolati su sei “cluster”: Salute; Cultura, creatività e società inclusive; Sicurezza civile per la società; Digitale, industria e spazio; Clima, energia e mobilità; Prodotti alimentari, bioeconomia, risorse naturali, agricoltura e ambiente. Il vero elemento di novità è nel terzo pillar, quello dell’“Europa dell’innovazione”, con l’European Innovation Council (EIC) – di cui la Rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna, Sabina Nuti, è Delegata Italiana a Bruxelles -, un one stop shop per il sostegno alle innovazioni disruptive, quelle dirompenti a più alto rischio di mercato e a più alto impatto sullo stile di vita e sul benessere dell’intera comunità, con ricadute sostanziali sul cibo, l’aria, la medicina, la sicurezza e in ogni aspetto di vita quotidiana.
Dieci miliardi i finanziamenti destinati a questo pilastro, 7 dei quali per gli strumenti close to market e 3 su strumenti quali il Pathfinder (qui la prima call HEU, prevista al momento per il 19 maggio), a supporto di ambiziosi progetti di ricerca collaborativa con focus su tecnologie emergenti, e l’Accelerator, per il sostegno a spin-off, start up e aziende a vocazione fortemente innovativa, per accelerarne i processi di crescita sui mercati europei e globali.
Mentre le migliori idee della ricerca verranno finanziate attraverso l’intervento dell’ERC (European Research Council) al primo pillar, cui verranno destinati 16 miliardi, sarà con l’EIC che si potranno creare nuovi mercati per le innovazioni più pionieristiche.
Gli elementi di valutazione si baseranno sugli stessi criteri che nel Programma Quadro precedente, Excellence, Implementation e Impact, e saranno volti sì a finanziare ricerca e innovazione, ma soprattutto quella che crea lavoro, condivide dati in ottica Open Science e rafforza i legami tra Stati Membri dell’UE e tra questi e Paesi terzi con azioni specifiche su partenariati e cooperazione internazionale, ed è sviluppata in relazione alle “missioni” HEU sul cancro, il clima, le città intelligenti (anche per inclusione e gender gap), la salute e l'alimentazione che migliorano la qualità della vita.