AGI - La domesticazione e la selezione per ottenere frutti di avocado, grandi e robusti, che oggi conosciamo, sarebbero iniziate già 7.565-7.265 anni fa. Lo suggeriscono alcune analisi condotte su reperti fossili da ricercatori della University of California, Santa Barbara, Stati Uniti, le cui conclusioni sono state pubblicate su Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS). Le indagini sono state effettuate sulla più grande collezione di resti di avocado ad oggi esistente, arricchendo così la documentazione archeologica sugli avocado (Persea americana Mill.) e sulla sua domesticazione di nuove informazioni.
Benché questo frutto abbia una importante e sempre più vasta commercializzazione, la sua domesticazione non era ancora ben chiara a causa di scarsi reperti botanici ben conservati e datati. I ricercatori hanno pertanto esaminato 1.725 campioni fossilizzati trovati nella cava rocciosa di El Gigante, un sito archeologico nell'Honduras occidentale, riuscendo poi a datare 56 reperti a diverse epoche archeologici, di cui la più antica risalente a circa 11.000 anni fa. Attraverso misurazioni dettagliate di campioni di semi e bucce di avocado, è stato possibile scoprire che le bucce sono diventate via via più spesse a partire da circa 8.000-2.200 anni fa, analogamente alle dimensioni dei semi di avocado che sarebbero aumentate di dimensioni nello stesso lasso di tempo.
L'analisi suggerisce che la domesticazione e la selezione che hanno portato allo sviluppo degli attuali frutti siano pertanto iniziate già 7.565-7.265 anni fa. Lo studio avrebbe identificato anche un sito ancora non noto per la domesticazione dell'avocado, ampliando la gamma geografica storica sulla presenza del frutto. Le future analisi genetiche dei campioni di avocado del riparo roccioso di El Gigante potrebbero chiarire ulteriormente la storia della domesticazione del frutto, fornendo indicazioni possibili per la gestione a lungo termine delle foreste e degli alberi da frutto domestici nelle Americhe.