AGI - Potrebbe essere un regalo di San Valentino originale, la nuova collana intelligente che monitora le abitudini di fumo di chi la indossa. Un dispositivo, realizzato dalla University Feinberg School of Medicine, a Chicago, Illinois che aiuta a tenere sotto controllo il vizio del fumo.
Infatti, il dispositivo da indossare al collo simile a un ciondolo blu lapislazzuli rileva il fumo in modo molto affidabile catturando i segni di calore da sensori termici. Per valutarne l'efficacia, lo studio ha reclutato diciannove partecipanti che hanno preso parte a 115 sessioni in cui gli scienziati hanno esaminato il comportamento legato al fumo in esperimenti controllati e di vita libera.
Grazie a questo gioiello smart è possibile monitorare il numero di boccate, la durata e il volume, l'intervallo tra una boccata e la durata del fumo. Tutti questi dettagli sono chiamati topografia del fumo, importante per due motivi, dicono i ricercatori: il primo è che consente agli scienziati di valutare l'esposizione dannosa al monossido di carbonio tra i fumatori e comprendere più a fondo la relazione tra l'esposizione chimica e le malattie correlate al tabacco tra cui cancro, malattie cardiache, ictus, malattie polmonari, diabete, BPCO, enfisema e bronchite cronica.
Il secondo è aiutare le persone a smettere di fumare comprendendo in che modo la topografia del fumo si collega alla ricaduta, cosa che accade frequentemente nelle persone che smettono. Gli esperti hanno anche condotto tre focus group con 18 specialisti del trattamento del tabacco per capire cosa ne pensassero del dispositivo.
Lo studio completo è pubblicato su Proceedings of the ACM on Interactive, Mobile, Wearable, and Ubiquitous Technologies. La collana, chiamata SmokeMon, protegge completamente la privacy di un fumatore, monitorando solo il fumo e non le immagini, aspetto importante perché le persone si sentano a proprio agio indossandola.
"Ora possiamo iniziare a testare l'efficacia di questo dispositivo per migliorare il tasso di successo dei programmi per smettere di fumare", ha detto Nabil Alshurafa, professore associato di medicina preventiva presso la Northwestern University Feinberg School of Medicine e autore dello studio.