Alcune grandi scimmie sono state messe in quarantena per scongiurare la minaccia del nuovo coronavirus. Il turismo in Africa, secondo quanto riportato dalla BBC, è stato sospeso, e i santuari di oranghi e gorilla sono stati chiusi al pubblico. Non è stato ancora stabilito se le scimmie possano contrarre il virus, ma gli esperti sono preoccupati che i primati possano essere a rischio. "Questa settimana una tigre allo zoo del Bronx a New York è risultata positiva al coronavirus. Non sappiamo ancora però se i primati possano contrarre il virus", dichiara Kirsten Gilardi, veterinario per l'associazione Gorilla Doctors, che fornisce assistenza agli animali nelle foreste in Ruanda Uganda e Repubblica Democratica del Congo. "I gorilla di montagna sono sensibili ai patogeni umani, sappiamo che possono sviluppare malattie respiratorie. Si tratta di una specie in via di estinzione, Gorilla beringei, che si trova solo nelle foreste del Ruanda, dell'Uganda e della Repubblica Democratica del Congo, e in tutti questi luoghi è stata rintracciata la presenza di esseri umani infetti da Covid-19", prosegue Gilardi.
"Il lavoro dei veterinari e dei ranger che si prendono cura dei gorilla selvatici continua, sebbene con numerose precauzioni. Stiamo applicando le misure valide anche per gli esseri umani riguardo il distanziamento sociale e la quarantena", aggiunge ancora Gilardi, docente presso l'Università della California Davis, specificando che anche prima dello scoppio della pandemia, i turisti erano tenuti a mantenere una distanza di sette metri dai gorilla, mentre ora le indicazioni dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) raccomandano una distanza minima di dieci metri dalle grandi scimmie. "La riduzione dell'habitat e il bracconaggio sono già grandi minacce per la sopravvivenza di queste specie, ma anche i virus rappresentano una preoccupazione. Studi precedenti dimostrano che questi esemplari hanno la possibilità di contrarre il raffreddore, mentre si ritiene che l'Ebola abbia ucciso migliaia di gorilla e scimpanzé in Africa", osserva Serge Wich, docente di biologia presso la John Moores University di Liverpool, nel Regno Unito. Il centro di riabilitazione dell'Orangutan di Sepilok sull'isola del Borneo è uno dei tanti santuari per le grandi scimmie ad aver vietato l'accesso al pubblico. "La pandemia che sta affliggendo l'umanità potrebbe essere fatale per alcune specie già in pericolo di estinzione, come l'orangutan, il gorilla, il bonobo e lo scimpanze'", dichiara Susan Sheward, fondatrice e presidente di Orangutan Appeal UK, specificando che l'organizzazione si impegnerà per preservare questi animali.