Nel rapporto sulla pericolosità sismica in Italia ci sono alcune assurdità
Nel rapporto sulla pericolosità sismica in Italia ci sono alcune assurdità

Nel rapporto sulla pericolosità sismica in Italia ci sono alcune assurdità

Terremoto l'Aquila (Agf) 
Terremoto l'Aquila (Agf) 
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“Per il rischio sismico è disponibile un insieme informativo in generale più completo e dettagliato che per gli altri tipi di rischio. In quest’ambito, il Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani (CPTI) dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) è un importante strumento che raccoglie tutte le conoscenze sulla sismicità storica in Italia dall’anno 1000 al 2014."
“Il catalogo costituisce la base dei dati sulla quale è calcolato il parametro di scuotimento a(g), variazione dell’accelerazione di gravità, o Peak Ground Acceleration (PGA), che rappresenta l’accelerazione orizzontale massima al suolo rigido superabile con probabilità p in 50 anni, per un dato valore di p."
"... la pericolosità sismica è sottostimata proprio per la non sufficiente conoscenza della sismicità storica insita nella brevità del catalogo sismico attualmente disponibile."
"Si noti che in zona a l’aumento dell’accelerazione della forza di gravità attesa è maggiore di 0.25, un valore che si è finora dimostrato spesso inferiore alle accelerazioni misurate nei terremoti nazionali degli ultimi decenni (con valori anche di a(g)>0.8), sia su suolo rigido, che per effetto di amplificazioni locali."
“La carta della pericolosità ufficiale viene spesso letta interpretando la zona a come quella esclusiva in cui avverranno i terremoti di maggiore magnitudo. In realtà non è così, per l’incompletezza del catalogo storico su cui si basa e per l’assunzione del tempo di ritorno standard a 475 anni".
"Non a caso, eventi sismici di M>6 sono stati registrati anche fuori delle zone indicate, con accelerazione a(g) del suolo ben >0.25...".
“... si prenda ad esempio il terremoto di M 6.5 del 1920 che ha interessato la Garfagnana, zona che non è classificata “di massima pericolosità” perché non risultano terremoti storici precedenti in quell’area) ..."
"Una delle considerazioni relative al PSHA non coerenti con l’edificato nazionale è per esempio il presupposto che i 50 anni, adottati per il criterio probabilistico, corrispondano all’assunto che un edificio debba durare solo 50 anni, valore non accettabile per i beni culturali, oltre che per buona parte dell’edilizia pubblica e privata."
"L’analisi congiunta delle due classificazioni porta a osservare che la classificazione ufficiale vigente derivata dall’applicazione del Decreto Legislativo 112 del 1998 rispetta solo parzialmente l’ordinamento dei Comuni secondo il criterio ag[max]".
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