Archiviata la fine della maggior tutela (se ne parlerà a luglio 2020), nel 2019 i temi centrali saranno sempre dettati dal SET Plan della Comunità Europea: Efficienza energetica, mobilità sostenibile, economia circolare, digitalizzazione e integrazione delle infrastrutture.
Sul fronte della mobilità elettrica serve una forte accelerazione da parte dei soggetti interessati: politica, industrie, utility e cittadini. Ognuno di questi attori ha un ruolo fondamentale. Dal punto di vista infrastrutturale, uno studio recente sulla Sardegna evidenzia che il problema non è di capacità, ma di gestione dei flussi energetici, le reti, oltre che intelligenti, dovranno diventare resilienti per far fronte a improvvisi picchi di domanda.
Sulla modulazione della domanda, il tema del demand response sarà centrale, e sarà necessario uno sforzo regolatorio per introdurre nuovi servizi, nuovi schemi tariffari, e nuovi modelli di business basati sull’utente o su gruppi di acquisto, come per esempio le energy community che sono al centro della strategia Europea e rappresentano una grande opportunità per esprimere a pieno il potenziale delle smart grid europee, con grandi vantaggi per le utility.
Le rinnovabili distribuite saranno sempre più importanti, e per consentirne un ulteriore sviluppo sul territorio saranno necessari nuovi strumenti di gestione della generazione, che sempre di più sarà affiancata da sistemi di accumulo, che devono però essere ben gestiti, pena una perdita economica sul medio-lungo periodo, come mostrato da una recente ricerca apparsa sulla rivista Energies.
In questa direzione, è auspicabile un cambio di visione sul ruolo della rinnovabili distribuite: servono nuovi strumenti di pianificazione e nuovi paradigmi, come il peer-to-peer energy trading, che fa leva sulla tecnologia blockchain per permettere scambi locali a livello di microrete, in modo da gestire la inevitabili fluttuazioni dovute alle fonti di energia intermittente (es. eolico e solare) nella rete locale, facendola rimanere neutra rispetto al sistema di generazione verticale basato sulle grandi centrali elettriche, che no, non spariranno, ma saranno il fulcro sul quale si baserà la stabilità delle reti elettriche.