Alcuni giorni fa, ad un convegno londinese sul real estate, abbiamo discusso delle cosiddette “tecnologie profonde” e del loro impatto sul mercato immobiliare. Avevo di fronte una platea formata da imprenditori edili, giovani e meno giovani, un pubblico abituato ad informarsi sulle tendenze del loro settore.
Eppure, quando siamo arrivati a parlare di come le applicazioni della blockchain permetteranno di snellire – e quasi eliminare – le fasi più pesanti della compravendita di una casa, ho visto molti occhi alzarsi al cielo o guardare dubbiosi il proprio vicino di posto.
Questo ci racconta di come il “proptech” – acronimo di property technology ovvero tecnologia per il settore immobiliare – sia un tema che di cui molti faticano ancora a comprendere il reale potenziale, e questo nonostante stia diventando un tema sempre più rilevante.
Questo articolo inaugura la mia collaborazione con AGI e una piccola serie di articoli dedicati alle tecnologie che avranno l’impatto più disruptivo non solo per l’evoluzione del settore real estate, ma anche sulla vita quotidiana di tutti i cittadini.
La Blockchain
Per questo, è utile cominciare dalla tecnologia che forse è la più discussa oggi, ma anche quella meno compresa a fondo, la Blockchain. Oltre a essere la tecnologia alla base della creazione di valuta virtuale (come i bitcoin), l’applicazione più interessante della blockchain è quella dei cosiddetti “smart contracts”. Di fatto, non si tratta di altro che un protocollo digitale che permette di fare transazioni, tracciabili ed irreversibili, senza il coinvolgimento di terze parti.
Lo smart contract potrebbe avere diverse applicazioni nel settore immobiliare: dal contratto di compravendita a quello di affitto, passando per i vari incarichi che fanno parte della normale gestione di progetti immobiliari o di costruzioni.
La blockchain potrà inoltre venire utilizzata come colonna portante per i sistemi di pagamento, motivo per cui tutte le grandi banche stanno investendo significativamente in questa tecnologia. In un futuro non troppo lontano possiamo immaginare transazioni fatte in tempo reale, con margini di errore pressoché inesistenti e grande risparmio di tempo e di quelle risorse che attualmente si perdono nelle fasi intermedie.
Molte opportunità, alcuni ostacoli
È chiaro che la blockchain ha un enorme potenziale: quando sarà di uso comune porterà ad una semplificazione di processi che attualmente sono estremamente lunghi e costosi, rivoluzionando tutto il settore. D’altra parte non possiamo illuderci: attualmente questa tecnologia è ancora agli inizi, e serviranno tempo, lavoro e investimenti in ricerca per farla diventare di applicazione larga e diffusa.
Ad esempio, bisognerà innanzitutto creare un consenso tra le diverse parti e tra gli utenti, in modo che le transazioni possano migrare verso questo nuovo sistema. Accordi come la “European Blockchain Partnershp”, siglata da 22 Paesi europei, costituiscono un primo passo nella giusta direzione.
La legalità degli smart contracts andrà poi confermata dai vari tribunali nazionali dei Paesi in cui avverranno le transazioni. Bisogna poi osservare che la blockchain ha finora dimostrato la sua efficacia in situazioni in cui ricorrono grandi volumi di transazioni ripetitive - come ad esempio la compravendita di azioni o valute, uno dei motivi per cui le banche d’affari stanno investendo in questa tecnologia.
In un settore frammentato come quello del real estate, sarà certamente più difficile arrivare ad una massa critica di transazioni, tale da rendere la tecnologia blockchain affidabile e competitiva.Infine, non vanno dimenticati i casi di tentativo di hackeraggio delle blockchain - come quello della criptovaluta Ethereum - che dimostrano come questa tecnologia non sia completamente esente da rischi e necessiti ancora di un forte impegno sulla cybersecurity.
Importante il sostegno dei governi
Non mancano altri esempi su possibili applicazioni pratiche della blockchain nel settore del real estate. E non è sorprendente che la grande maggioranza delle sperimentazioni in corso siano portati avanti dai governi stessi.
L’unico modo in cui questa tecnologia potrà veramente prendere piede è con il sostegno dei governi e sotto un controllo attento delle autorità nazionali e internazionali. Il migliore esempio è quello della Svezia, dove il catasto ha siglato una partnership con la startup Chroma Way per creare un protocollo per l’utilizzo degli smart contracts e della blockchain per le compravendite immobiliari. Solo la costruzione di sinergie tra gli operatori del settore, le imprese e il decisore pubblico permetterà di governare il cambiamento e trarre il meglio dalla rivoluzione digitale.