Cosa succede della sessualità ai tempi del coronavirus? Ad oggi non abbiamo evidenze che possano confermare che il virus possa essere trasmesso per via sessuale, né che sia presente nei liquidi biologici umani, lo sperma o la lubrificazione, sappiamo però che le notizie cambiano di giorno in giorno in relazione ad una malattia che è nuova e sulla quale si sta studiando per capire come affrontarla al meglio.
Quello che sappiamo con certezza è che tramite i baci, si può essere contagiati, ovviamente da persone che abbiamo contratto il virus e che quindi presentino sintomi inequivocabili. Ma cosa dire del resto? Stabilire quale sia il periodo di incubazione del virus può essere una garanzia? Non sembrerebbe visto che ancora non è sicuro se un paziente asintomatico possa o meno essere contagioso.
Tempi decisamente duri per i contatti diretti, la sessualità, l’abbraccio e il bacio ma anche il tenersi per mano. Ci stiamo abituando a salutare tenendoci a distanza, riusciremo a riprendere una vita serena quando tutto questo sarà passato? Le opinioni sono diverse c’è chi dice che questo periodo ci servirà come riflessione generale sull’importanza del contatto umano, chi invece pensa che ci abitueremo al non contatto, trovando nuove modalità.
Di certo gli appuntamenti online si stanno moltiplicando, con la differenza che l’incontro dal vivo viene rimandato oppure inserendo un’ulteriore selezione dei potenziali appuntamenti: “Sembri molto simpatico, ma prima di incontrarci vorrei sapere se hai avuto la tosse ultimamente, o se sei stato in giro con qualcuno che è malato”. Oppure: “Grazie per aver messo sul tuo profilo l’altezza e il colore degli occhi, ma potresti dirmi anche qual è la tua temperatura corporea?” oppure “Ci vediamo su Facetime?”.
Sappiamo quanto in periodi di paura, di forte tensione, la sessualità sia una forma di conforto, di rassicurazione, ma questa volta dobbiamo essere cauti e utilizzare ancora più di prima comportamenti consapevoli quando ci avviciniamo all’altro e all’incontro sessuale. La coppia potrebbe essere un luogo protetto, ma dico potrebbe perché al di là di relazioni extra, molto più comuni di quello che possiamo pensare, c’è da tenere presente la frequentazione più generale.
In questo senso questo virus è molto democratico, può coinvolgere potenzialmente tutti e in maniera molto semplice a meno che non si decida per l’isolamento completo. Proviamo a pensare se il tempo dedicato alla intimità sessuale, se inibito per timore, possa essere impiegato sviluppando un altro tipo di intimità, quella emotiva, data dal parlarsi, alla distanza di sicurezza ovviamente, parlare di sé, di come stiamo, di come stiamo vivendo questo momento e di cosa ci piacerà fare quando tutto sarà finito. Non sarà un tempo inutile e ci aiuterà a mantenere un filo rosso con l’altro.